Era mio padre. Atto d’amore del figlio per Giusto Monaco

Era mio padre. Il libro che l’architetto Iano Monaco ha dedicato al padre non è solo un atto d’amore e un omaggio di devozione. E’ anche e soprattutto una fiaccola accesa per tenere viva la figura di un grande latinista, di un immenso cultore del teatro e di un uomo che aveva una libertà in più rispetto a tutti gli insegnanti e tutti gli studiosi del dramma antico: la libertà dell’ironia, della leggerezza, della levità. Era un gran signore, Giusto Monaco. E non è un caso che il libro assuma come titolo una frase – “A me il fiato mi serve” – che il professore usava spesso con i suoi allievi per spingerli ad apprezzare la fatica della parola, del ragionamento, del confronto. Come la parola che sovrasta le prime..

Macron perde la sua scommessa,
Le Pen non l’ha ancora vinta

Emmanuel Macron ha perso la sua scommessa di ribaltare il risultato delle Europee. Marine Le Pen non l’ha ancora vinta del tutto per conquistare il governo della Francia. Il voto di oggi dà un risultato comunque storico al Rassemblement di estrema destra che sfiora il 35 per cento e al Fronte delle sinistre che supera il 29 per cento. Ma tutto dipenderà dai ballottaggi di domenica prossima e dalle scelte dei leader in queste ore. Il sistema elettorale maggioritario a doppio turno francese qualifica i candidati che ottengono più del 12,5 per cento degli iscritti (non dei votanti), quindi ci possono essere ballottaggi a due o a tre. Con questi risultati, quasi ovunque è in testa il candidato lepenista, quindi dipenderà dal più debole degli altri due se mantenersi in..

Come le volpi di Sicilia annusano un rimpasto col trucco

Il fatto è che Renato Schifani si sente il più furbo di tutti. Dopo essersi intestato il successo elettorale delle europee – ma lui ha contribuito sì e no con un pugnetto di voti – ha annunciato che non ci sarà trippa per nessuno dei gatti che hanno portato acqua al mulino di Forza Italia: ha dato il benservito a Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, ha notificato un preavviso di sfratto a Mimmo Turano e ha lasciato a bocca asciutta persino Edy Tamajo che, forte delle centoventi mila preferenze conquistate il 9 giugno, forse aspirava a un trasferimento dalle Attività Produttive al ricco assessorato della Sanità. La Regione è un feudo tutto suo, ha fatto sapere il governatore. Una privativa da gestire in società con Gaetano Armao, l’opaco avvocato d’affari..

Stati Uniti, il de profundis di Biden
“Un brav’uomo, ma deve ritirarsi”

“Joe Biden è un brav'uomo e un buon presidente, ma deve ritirarsi dalla corsa”. Thomas Friedman, editorialista premio Pulitzer, ma soprattutto consigliere e amico personale del presidente americano mette nero su bianco, nel suo fondo scritto a caldo sul New York Times dopo il duello televisivo con Donald Trump, le sue sensazioni dopo la tremenda notte vissuta dai democratici. E chiede al suo "amico Biden” di ritirarsi subito dalla corsa alle presidenziali perché è sicuro che “non ce la farà”. Un dibattito, quello di stanotte, “heartbreaking”, da farlo piangere, “non ricordo un momento più straziante nelle campagne presidenziali a cui ho assistito nella mia vita”. Sulla stampa americana c'è un coro intonato, si invita Joe Biden al passo indietro. Solo il Nyt in poche ore pubblica quattro editoriali in tal..

Giorgia Meloni balbetta in Europa
Doppio binario per tenersi a galla

In Parlamento con la rabbia del Calimero, dell’underdog, dell’esclusa che contesta la “visione oligarchica e tecnocratica” di chi, nell’Unione europea, “fa accordi prima delle elezioni, senza tenere conto del voto dei cittadini”. Fuori dall’Aula, nelle vesti della leader europea - forse arrabbiata, certamente bastonata - che tratta per un ruolo di peso. E che continua a trattare proprio nelle stesse ore in cui in Aula torna ai vecchi slogan dell’Europa maligna che, con fare “disgregante”, vuole mettere “una nazione all’angolo” e che vuole “imporre ai cittadini cosa mangiare” mentre, invece, “dovrebbe fare meno e meglio". Giorgia Meloni, alla vigilia del Consiglio europeo decisivo per il futuro delle istituzioni europee, si presenta in una duplice versione. Continua su Huffington Post

Ma Marina Berlusconi non dimentichi il padre e Drive in

Dateci Drive in e Tinì Cansino, tenetevi Walter Siti. Con tutto il rispetto per Walter Siti, ovviamente, che capirà cosa intendiamo dire. L’intervista di Marina Berlusconi al Corriere della Sera sul papà, sul Cav., cui adesso viene dedicata una casa editrice “liberale”, ci riporta all’antico dilemma: a chi appartengono gli uomini che hanno fatto la storia? Alla famiglia o alla patria? (e qui chiediamo perdono non a Siti, ma a Cavour e a Garibaldi). Chi li capisce meglio, la famiglia o il popolo? Perché in quell’intervista non abbiamo riconosciuto l’uomo che ha salvato l’Italia con Eva Grimaldi e Massimo Boldi, quello che insomma ci ha fatto capire che Umberto Smaila è assai meglio di Antonio Gramsci. Non abbiamo visto l’uomo che con la nota scanzonata e commerciale delle sue tv,..

Chiunque può ridere del ministro Sangiuliano, tranne il M5s

Il famoso porto di Madrid, il mar Mediterraneo in Russia, i tunnel chiusi che però funzionano con il trasporto tridimensionale, il falso allunaggio, le sirene, i chip sotto pelle, i condizionatori generatori di Pil, epoi ancora Mr Ping e il dittatore (attenzione: venezuelano) Pino Chet, nonché Giuda scambiato con Barabba e pure Dio che “creò la Terra in tre giorni”. Riteniamo che qualsiasi antropoide dotato all’incirca di pollice opponibile possa sentirsi sufficientemente evoluto dal sorridere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che racconta di Cristoforo Colombo alla ricerca della sfericità della terra perché ispirato dalle teorie di Galileo (che però all’epoca non era ancora nato). Chiunque. Tutti insomma possono sorridere. O quasi. Tutti tranne i ragazzi del M5s. Le gaffe del ministro sono infatti robetta da “mi scuso per il..

FdI nega la sconfitta. Meloni parla
d’altro, il partito si chiude a riccio

Rimozione aritmetica, trucchetti di distrazione di massa e impuntature del tipo: perdo, allora mi porto il via il pallone, basta ballottaggi. Il giorno dopo le amministrative dentro Fratelli d’Italia i più realisti le leggono à la Bersani d’antan (“abbiamo non vinto”), il resto del partito – i vertici – sembra preferire fuggire dalla realtà. Giorgia Meloni di prima mattina con un video sui social parla di autonomia differenziata. E alla fine infila due frasi abbastanza impegnative: “Pensate che alla Camera dei deputati una parlamentare dei 5 stelle ha evocato per noi Piazzale Loreto. In pratica io dovrei essere massacrata e appesa a testa in giù”. E ancora: “Dalle opposizioni toni irresponsabili da guerra civile”. La fine del fascismo e gli anni di piombo. Nemmeno una parolina su Bari, Firenze e..

Farwest di Salvo Sottile si cucina Fedez all’amatriciana

Che fine hanno fatto i soldi che Fedez aveva promesso di donare ad Amatrice? A infilare la telecamere in una delle opache opere di beneficenza del rapper è stato il programma “Far West” di Salvo Sottile. Tutto inizia il 26 agosto 2016 quando Fedez su Instagram annuncia che donerà il 100% del ricavato di tre mesi dei tormentoni “Andiamo a comandare” e “Vorrei ma non posto” a un’iniziativa promossa da “il Fatto Quotidiano” e il comune di Amatrice. Ma a non sapere mai nulla né dell’iniziativa né delle donazioni è proprio l’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che, ai microfoni di “Far West”, rivela: «Non ho mai sentito Fedez, non ho mai saputo niente della sua donazione. È la prima volta che sento che voleva donare gli introiti di due..

Ballottaggi. Firenze, Bari e Perugia
al centrosinistra. E Gela si allinea

Dopo il primo turno dell'8 e 9 giugno, ieri e oggi i cittadini di 105 Comuni sono tornati alle urne per scegliere il proprio sindaco. Il centrosinistra conquista Firenze, Bari, Perugia, ma anche Potenza e Campobasso. Il centrodestra vince a Rovigo, Urbino, Lecce e Vercelli. Affluenza sotto il 50%: ha votato il 47,71% degli aventi diritto, al primo turno il 62,79%. Considerando la vittoria al primo turno a Cagliari, il centrosinistra ha quindi conquistato tutti e sei i capoluoghi di regione coinvolti in questa tornata di amministrative. Sara Funaro a sindaca a Firenze, Vito Leccese a Bari, Maria Luisa Forte a Campobasso, Vincenzo Telesca a Potenza, Vittoria Ferdinandi a Perugia e Massimo Zedda a Cagliari. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein si è congratulata con Sara Funaro e Vito..

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