La resa di Ursula a Trump
divide i leader europei

Il giorno dopo, nessuno è contento. L’intesa sui dazi, che porta Ursula von der Leyen e il commissario Maroš Šefčovič a farsi fotografare con larghi sorrisi e pollice alzato insieme a Donald Trump in Scozia, non raccoglie lo stesso entusiasmo in giro per l’Unione. È il male minore, dicono i governi più soddisfatti come quello di Berlino. Parigi invece guida il fronte degli scontenti. A Roma la trumpiana Giorgia Meloni è in imbarazzo. L’accordo che dovrebbe far entrare in vigore dazi al 15 per cento su molti prodotti esportati negli Usa, comprese le auto, i semiconduttori e la farmaceutica, sembra un figlio bastardo. Eppure, argomenta il commissario al commercio Šefčovič in conferenza stampa a Bruxelles, gli Stati sono stati messi al corrente dei negoziati passo dopo passo. Della serie: Bruxelles..

Dazi e altri guai d’Italia, ecco il pagellone di Vannacci

Trump ha il pagellone, Vannacci dà le pagelline e Salvini usa la livella: è tutta colpa dei tedeschi. Avanti, dazio. Generale, qui è il Foglio: “Buongiorno, presente”. I dazi al quindici per cento? “Il risultato di una Commissione indegna”. Von de Leyen? “Voto tre. Ci ha venduto”. Trump? “Voto otto. Un patriota. Per l’America”. Generale, cosa farà la Lega? “Ripresenteremo la sfiducia a Ursula”. Ancora? “Lavoriamo alacremente”. Sempre contro Ursulaccia? “L’accordo di Turnberry dimostra la sua pochezza”. Dalla pochezza di informazioni cosa ha capito? “Che la Ue ci ha ammorbato con le rinnovabili salvo acquistare ora gas liquido per 750 miliardi”. Cosa serve? “Un grande calcio”. Non ci dica dove ma ci dica a chi! “Al Green deal. Serve l’Europa di Lepanto”. Mamma li turchi! Ci salveranno i tappetari o forse..

Dazi, ha stravinto Trump
Quindici a zero con l’Europa

Quindici a zero. Finisce così la partita tra Unione Europea e gli Usa. Finisce a Turnberry, tranquillo villaggio di 200 abitanti sulla costa occidentale della Scozia, dune spazzate dal vento, viste mozzafiato sul mare e il "Trump Turnberry", uno dei due campi da golf di proprietà di Donald Trump, madre scozzese emigrata in America. È qui che avviene lo storico incontro tra il presidente Usa e Ursula von der Leyen, fuori 5mila agenti di polizia, recinzioni, posti di guardia e posti di blocco per tenere lontano le proteste anti-Trump. Qui si sigla un’intesa che assicura al tycoon i sospirati dazi sui prodotti importati dall’Ue, al 15% anche su auto, prodotti farmaceutici, semiconduttori. In più il presidente statunitense incassa l’impegno dell’Unione Europea a triplicare le importazioni di energia dagli Usa, passando..

La Sicilia ha ripreso a bruciare
Ma la politica rimane defilata

Sono 380 gli incendi che tra il 24 e la mattina di sabato 26 luglio hanno colpito quasi tutta la Sicilia, alimentati da temperature estreme e forti raffiche di vento. I fronti più gravi si sono registrati nel Trapanese, in particolare tra Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro, ma fiamme si sono levate anche a Niscemi, Biancavilla, Messina, Piana degli Albanesi e nell’Ennese. Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto centinaia di mezzi e migliaia di uomini – tra vigili del fuoco, forestali, operai e volontari – oltre a un massiccio impiego di mezzi aerei: dieci elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale e tre Canadair. Sulla prevenzione, però, nessuno mette bocca. I politici, a..

Cure palliative. Aperto il mercatino della sofferenza

Mentre il dibattito nazionale sul fine vita si concentra sull'importanza di accompagnare con dignità i malati terminali, la Sicilia emana nel silenzio generale un decreto destinato a rivoluzionare il sistema delle cure palliative regionale, orientandolo verso un modello di "mercato" che contrasta con la natura stessa di questo delicato servizio. Il decreto sulla riorganizzazione della rete di cure palliative, datato 27 giugno 2025 e firmato dall'Assessore Daniela Faraoni (indicata da Forza Italia), viene presentato come necessario per raggiungere il 90% di copertura dei malati terminali entro il 2028. Ma un'analisi attenta del testo solleva inquietanti interrogativi sulle reali intenzioni di una riforma che tocca un settore fondato sull'empatia e la dignità umana. Cosa cambia nella norma rispetto al passato Nel 2011, con l’adozione del primo programma regionale per le cure..

La premier Giorgia Meloni
sulla copertina di Time

Fascismo e Giorgia Meloni sono sostantivi imprescindibili l’uno dall’altro, secondo il magazine newyorkese Time. Lo affermano con un ritratto in copertina per il numero di agosto della rivista: "Quando è salita al potere nel 2022 in cima a un movimento fondato dagli ultimi devoti seguaci di Benito Mussolini, i critici in Italia e in tutta Europa hanno detto che i suoi appelli all'orgoglio nazionale e la difesa della "civiltà occidentale" hanno segnato una svolta di estrema destra per il Il presidente Joe Biden ha citato la sua elezione come esempio della minaccia che l'autoritarismo rappresenta per la democrazia globale". Eppure secondo il Time Meloni ha smentito i timori di chi prevedeva derive autocratiche, spostandosi verso il centro riguardo alle sue promesse elettorali più radicali. Stessa cosa sul piano internazionale, dove..

Pure le nomine scadono come la caponata della sala vip

La sua nomina a sub commissario per i cantieri Anas era stata annunciata il 2 luglio scorso, in un giorno di festa. Era, per l’esattezza, il giorno in cui venivano eliminate le strozzature di Casteldaccia e Bagheria, lungo l’autostrada Palermo-Catania; era il giorno della liberazione del traffico e l’Alto Commissario, Renato Schifani, volle associare al proprio trionfo anche il nome di Simona Vicari, da due anni sua consulente a Palazzo d’Orleans. Ma dopo poco più venti giorni è scattato il contrordine: dall’Alto Commissariato esce di gran fretta la Vicari ed entra un tecnico, Duilio Alongi, ex capo del Genio Civile di Caltanissetta e Agrigento. Noi non stiamo a romperci la testa sul perché e il per come di questo improvviso cambio di guardia: prima o poi i retroscena ce li..

Ipotesi di accordo. Usa e Ue
trattano su dazi al 15 per cento

Alla vigilia del summit Ue-Cina che mesi fa veniva presentato come seria tappa di riavvicinamento di Bruxelles a Pechino, la Commissione europea riesce a strappare un’ipotesi di accordo con Donald Trump sui dazi. L’idea, illustrata oggi agli ambasciatori dei 27 nella loro consueta riunione settimanale, è di accettare dazi al 15 per cento sulle importazioni europee, esattamente come proprio oggi gli Usa hanno concordato con il Giappone. “L’accordo ancora non c’è, il negoziato continua”, ci segnalano diverse fonti europee. Ma non è un caso che le voci sulla possibilità di un’intesa, in vista della scadenza dei negoziati il primo agosto, circolino proprio oggi, vigilia della visita di Ursula von der Leyen e Antonio Costa da Xi Jinping. Altra coincidenza non casuale è il fatto che oggi la presidente della Commissione..

Giuseppi, dicci se siamo degni. Il Pd in ginocchio da Conte

Giuseppe Conte ha chiesto al Pd le “carte” dell’inchiesta che riguarda Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alle regionali nelle Marche e da martedì indagato dalla procura di Pesaro. Tra quindici giorni si dovrebbero depositare le liste elettorali, il tempo è poco, ma è tutto fermo perché Conte deve giudicare. Deve valutare. Come un gup, un giudice dell’udienza preliminare, il leader dei 5 stelle vuole leggere gli atti giudiziari per decidere se Ricci e il Pd sono degni di stare in alleanza con lui. La notizia è certa. E che hanno fatto quelli del Pd di fronte alla richiesta di Conte, secondo voi? Ovviamente gliele hanno mandate subito, le carte processuali. In silenzio. Rispettosi. Solleciti. In questo momento quelli del Nazareno attendono con ansia il responso, come pellegrini a Lourdes. Ci..

Sì alla separazione delle carriere
Il vecchio Pd si divide in tre

E’ stato un voto sulla separazione delle carriere dei magistrati, ma il titolo vero, ieri a Palazzo Madama, poteva essere: “Come te lo spiego adesso?”. La riforma è passata con i voti della maggioranza, ma il centro dell’attenzione è rimasto ai banchi dell’opposizione, dove si è recitata una pièce in più atti: l’interpretazione di ciò che si era detto ieri, la reinterpretazione di ciò che si dice oggi, e la previsione ragionata di ciò che si potrà dire domani. A votare a favore della riforma, coerente con se stesso, nell’opposizione, è rimasto il solo Carlo Calenda: ieri favorevole da ministro del centrosinistra, oggi da senatore di minoranza. Gli altri hanno percorso sentieri più tortuosi. Il Pd ha votato contro. Più di una frizione, più di un distinguo. “Siamo contrari al..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED