La Rai e Claudia Mori tengono Celentano sul ballatoio

Il monumento e la sua signora moglie sul pianerottolo. Celentano & Mori, già coppia più bella del mondo. Sembra l’assurdo di Eugene Ionesco, invece è la solita Rai – il famoso potere al pop cui nessuno, né a destra e nemmanco a sinistra può sottrarsi. Il fatto è che Claudia Mori, moglie e manager di Adriano Celentano, non ha ricevuto risposta dalla Rai su un progetto televisivo presentato mesi fa. E allora ieri ha deciso di fare da sola: ha pubblicato una lettera aperta sui social del marito indirizzata all’amministratore delegato Giampaolo Rossi. Ha ricordato ai vertici della Rai che agli incontri era presente anche Gianmarco Mazzi, che è amico di Celentano e sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, e poi ha posto una domanda secca: “La Rai è interessata..

Putin sconfina in Polonia
L’allarme di Mattarella

Il 2025 come il 1914, quando nessuno voleva la guerra ma alla guerra si arrivò. A lanciare l’allarme, commentando lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ci muoviamo su un crinale dal quale, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile", ha ammonito da Lubiana, dove si trova per una visita ufficiale di due giorni. Continua su Huffington Post

Nero Armani. Così dolore e necrologi sono diventati creativi

Intanto, che differenza con le camere ardenti romane. La dipartita di Giorgio Armani (come un po’ tutte le dipartite celebri) spiega molto di una società e di un paese. Dunque a Milano i dipendenti tutti in scuro con le scarpe bianche, e i fiori solo bianchi (“non esistono più fiori bianchi in tutta la città”, registra un articolo accorato). Le lanterne molto Armani Casa. La musica di Ludovico Einaudi. La luce giusta. Perfino le transenne giuste, rivestite di nero (non avevamo mai visto delle transenne eleganti). Che differenza con Roma, tutti accaldati, coi fiori spampanati, di tutti i colori tranne bianchi, viene in mente la camera ardente di Raffaella Carrà al Campidoglio, ma in generale, braghe corte, camicette, trucchi frananti, sudore (esiste qualcosa meno Armani del sudore? In un altro articolo..

Brutta crisi. La Francia
data in pasto alla piazza

La lama della ghigliottina è fragorosamente caduta sul collo di François Bayrou, ma non è detto che abbia terminato il suo compito ferale. Altre teste sono in bilico, a cominciare da quella di Emmanuel Macron. Con il voto dell’Assemblea Nazionale (364 no, 194 sì) che ha abbattuto il governo del più anomalo dei politici francesi, il portavoce di un “centrismo” immaginario nel parlamento dove anche i moderati sono estremisti, si è aperta una nuova stagione del terrore. Continua su Huffington Post

Una Regione fondata sul voto di scambio (clientelare)

Se la sfida sarà quella tra clientele, il centrodestra in Sicilia continuerà a vincere a mani basse. Non perché governi bene, anzi, da anni governa malissimo, ma perché si regge su una rete fitta di notabilati locali, di pacchetti di voti blindati e di un’affluenza che rasenta il minimo storico. In un contesto in cui la stragrande maggioranza dei cittadini sceglie di non votare, il peso dei “clientes” diventa decisivo. Alle europee è emerso plasticamente. In questo schema, non conta la qualità del governo: conta la promessa mantenuta al singolo, la raccomandazione, il favore concesso. È un voto di scambio che prescinde dai risultati e resiste ad ogni alternanza. L’idea di politica dei notabili non è la politica, ma la sua negazione: è gestione di potere, occupazione di spazi, controllo..

Macché pace, solo bluff
Pioggia di bombe su Kiev

Nelle ultime ore il cielo sopra la capitale ucraina si è trasformato in un inferno. Oltre 800 droni e 13 missili - alcuni partiti dalla Bielorussia - hanno colpito il cuore politico e civile del Paese. Per la prima volta dall’inizio della guerra, le forze russe hanno centrato direttamente il palazzo del Consiglio dei Ministri. Il tetto e i piani superiori sono stati danneggiati, un incendio è divampato. A terra, i numeri dell’orrore: il bilancio è di almeno quattro vittime, tra cui un bambino di un anno e una donna incinta, deceduta in ospedale. Una ventina i feriti. Un attacco definito “una grave escalation” dal ministro degli Esteri ucraino. Continua su Huffington Post

Armani. Come la bolgia delle chiacchiere fiacca la memoria

Soprattutto, niente pettegolezzi: il defunto ne aveva orrore. Quando la barca dell’amore si infranse contro lo scoglio della vita quotidiana, come reca il biglietto d’addio, il suicida Majakovskij chiese di morire in pace e affidò al governo moglie e amante. Attività lodevole in sé, oggi impossibile, trapassare senza gli scossoni dell’overtourism funebre. L’applauso ai funerali. Il torrente in esondazione dei commenti. Si è Re o Maestro di qualche cosa. Come per il grande Armani, si è disciplina e amore e onore nazionale. Se poi ci sia di mezzo una copertina di Time e la fama mondiale, che guaio. Baudo e Fede sono stati salvati dalla provincia nazionale, e anche intorno a loro però si è scatenata una guerricciola di ricordi, di mezze verità, di falsi sfrontati, di eulogie mal preparate...

Mattarella a Cernobbio
duro contro le big tech

"Il mondo ha bisogno dell'Europa. Per ricostruire la centralità del diritto internazionale che è stata strappata. Per rilanciare la prospettiva di un multilateralismo cooperativo. Per regole che riconducano al bene comune lo straripante peso delle corporazioni globali - quasi nuove Compagnie delle Indie - che si arrogano l'assunzione di poteri che si pretende che Stati e Organizzazioni internazionali non abbiano a esercitare", dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel videomessaggio inviato al Forum Teha di Cernobbio. Continua su Huffington Post

Sicilia. L’opera buffa di un governo che finge di governare

Tra dieci anni, nel 2035, percorrerò il Ponte sullo stretto. Continuo ad esserne certo malgrado quegli impiccioni degli americani stiano tentando di mettere i bastoni tra le ruote della più grande opera del mondo che Salvini regala al futuro dell’Italia e in particolare a quello del Mezzogiorno. Sono anche certo che, rientrando in quel 5% di spesa militare al quale ci siamo impegnati, l’opera renderà più agevole la difesa dei sacri confini della Patria. Ci spero anche perché se questa ipotesi di “contabilità creativa” dovesse passare superando l’ostilità della NATO, il concetto di infrastruttura strategica potrebbe estendersi ad altre meno importanti e tuttavia utili per respingere il nemico. Perché non dovrebbe essere ritenuta strategica e pertanto totalmente rifatta la strada che collega Sciacca al mio paese? Le cento curve che..

Addio al grande Giorgio Armani:
ha creato un impero della moda

È stato il sarto che ha insegnato al mondo il valore della sottrazione, l’imprenditore che ha trasformato un’estetica personale in un impero globale, il perfezionista che non ha mai smesso di chiedere di più a se stesso. Giorgio Armani è morto oggi a 91 anni, nella capitale della moda di cui è stato Re. La sua storia comincia a Piacenza, l’11 luglio 1934, in una famiglia semplice. Era il secondo di tre figli. Il padre, Ugo, trovò lavoro dapprima alla Federazione del Fascio e poi in un’azienda di trasporti. La madre, Maria, affrontò invece fin da bambina il peso dei sacrifici: “Quando mia nonna morì di spagnola lei era ancora piccola, ma dovette ugualmente prendersi cura di una nidiata di ben undici fratelli”, ricordava Armani. Continua su Huffington Post

Gerenza

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