Chi è il magistrato più brillante e coraggioso del reame? Davanti a quale eccellentissima toga dovrà inchinarsi la balbettante politica che non riesce più a risolvere i problemi o quella, ancora più nefasta, che ostenta le manette come rimedio contro ogni male e contro ogni ingiustizia? Sul piazzale degli eroi si è affacciato l’altro ieri Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, che non ha fatto mistero della sua ambizione: pretende un piedistallo come quello che toccò in vita a Giovanni Falcone, il giudice che portò alla sbarra i sanguinari corleonesi di Totò Riina… L’articolo completo su ilfoglio.it