Figurarsi se, al termine di un’estate segnata da Aquarius e Diciotti, non dovevano tornare di moda i barconi della speranza. Uno, con 70 migranti a bordo, è stato soccorso da un mezzo della Guardia Costiera italiana nella notte fra il 12 e il 13 ottobre a poche miglia dalle coste di Lampedusa. La segnalazione era giunta dalla “Mare Jonio”, la Missione Mediterranea finanziata, fra gli altri, da alcuni parlamentari di sinistra fra cui Nichi Vendola.

Il giro del barcone, lungo 8 metri e inadatto a stipare un numero così consistente di persone, è durato circa 35 ore. E si era inaugurato alle porte di Malta, quando un motopesca tunisino ne aveva segnalato la posizione prima di allontanarsi. La Mare Jonio si era recata sul posto senza trovare un bel nulla. Così il barcone aveva continuato a muoversi fino a Lampedusa quando, su segnalazione della Mare Jonio, è giunta direttamente la Guardia Costiera per scortare l’imbarcazione ormai in avaria. I maltesi, i primi ad essere consultati dalla Missione Mediterranea, hanno ovviamente rifiutato qualsiasi invito: “Non abbiamo imbarcazioni disponibili per soccorrerli” è stata la giustificazione. Così i 70 migranti sono stati accolti dall’hotspot dell’isola – dove nelle settimane scorse erano approdati barchini di tutte le dimensioni – e stanno bene. Sono per la maggior parte donne e minori, di origine eritrea e ghanese. Solo le buone condizioni del mare, però, hanno evitato la tragedia.