Totò Cuffaro – il reprobo, il vasavasa irredento e ostracizzato da Caterina Chinnici – ce l’ha fatta. E’ riuscito a federarsi con “Noi moderati” – il partito che Antonio Tajani aveva già ammesso alla corte di Forza Italia – e dunque giocherà anche lui con la formazione azzurra. Non è entrato dalla porta ma dalla finestra. E tanto gli basta. Il nove giugno potrà dimostrare di che pasta è fatta la Dc; e saranno guai, soprattutto per Santa Caterina di Strasburgo, la professionista dell’antimafia che, in omaggio al cambio di casacca, ha preteso da Tajani il posto di capolista e la garanzia sul seggio. L’arrivo di Totò, con i suoi 150 mila voti, potrebbe scombussolare i piani. Nel gioco delle preferenze la Chinnici potrebbe anche piazzarsi al quarto posto, dopo Falcone, Tamajo e Dell’Utri, il candidato ufficiale di “Noi Moderati”. E sarebbe per lei uno scacco matto.