Da unica possibile guida di un governo del cambiamento, da fulgido federatore del campo progressista – qualunque cosa significhi – a leader dei tavernicoli. Intesi, questi ultimi, non come gli avventori di taverne e osterie, per quanto alcuni di essi possano essere iscritti al blog, è statistica, ma come la comitiva di Paola Taverna, vicepresidente vicaria del leader che ne ha ipotecato le posizioni barricadere, lo strappo, la rottura, lei e una manciata di sodali come lei cooptati dal capo politico alla guida del Movimento.

Sembra ieri che Giuseppe Conte aveva in mano l’Italia, uscito da Palazzo Chigi con un consenso alle stelle e con l’allure di novello Romano Prodi, unico possibile punto di unione di quello che verrà poi chiamato campo largo quando ormai si era già un bel po’ ristretto. “Il Partito democratico ha una sola parola ed esprime un solo nome come possibile guida di un nuovo governo del cambiamento. Quello di Giuseppe Conte”. Continua su Huffington Post