I dati della settimana appena conclusa mostrano un ulteriore incremento dei nuovi positivi in Sicilia, nonché un aumento dei ricoverati, delle persone in isolamento domiciliare e dei deceduti. Secondo la ricognizione del dipartimento di Protezione civile, infatti, i nuovi contagi sono 5.812, il 15,5% in più rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrato un incremento del 13,9%. I tamponi positivi sono pari al 14,2% delle persone testate (+0,8). Il numero degli attuali positivi è pari a 17.000, 808 in più. I ricoverati sono 973, di cui 129 in terapia intensiva. Rispetto a domenica scorsa sono aumentati di 97 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono aumentati di 4 unità).

Inoltre, si sono registrati 50 nuovi ingressi in terapia intensiva (-12,3% rispetto ai 57 della settimana precedente). Il numero dei guariti (150.068) è cresciuto di 4.851 unità. La percentuale dei guariti sul totale positivi è pari all’87,4% (era l’87,6% domenica scorsa). Nella settimana le persone decedute sono state 153 (+77,9% rispetto agli 86 di una settimana prima). Complessivamente le vittime sono 4.583 e il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari al 2,7%. I ricoverati complessivamente rappresentano il 5,7% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,8%).

Altre due inchieste giudiziarie in Sicilia sul caso vaccini, dopo casi sospetti legati alla somministrazione del siero AstraZeneca. La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di “atti relativi” ipotizzando il reato di omicidio colposo in seguito alla morte dell’insegnante Cinzia Pennino, 46 anni, deceduta ieri al Policlinico. La donna nei giorni precedenti aveva fatto il vaccino Astrazeneca. Il procedimento non è ancora una inchiesta vera e propria ma i magistrati stanno tentando di capire se ci siano ipotesi di reato. Sarà la task force, istituita il 19 marzo dalla Regione e coordinata dal professore di Medicina legale dell’università di Catania, Cristoforo Pomara, ad accertare la eventuale correlazione tra la trombosi che ha causato il decesso e il vaccino. Il Policlinico di Palermo ieri aveva inviato la segnalazione della morte in procura e all’Aifa.

Anche la Procura di Messina ha aperto un’indagine sul caso di un’insegnante di 54 anni, attualmente in coma farmacologico al Policlinico, che si era sottoposta alla somministrazione del vaccino Astrazeneca l’11 marzo. La donna si era sentita male ed ha fatto delle analisi. Il 20 marzo è stata ricoverata al Policlinico dove è stata operata per una grave trombosi al seno venoso cerebrale.

Il bollettino di lunedì

Sono 799 i nuovi positivi al Covid 19 in Sicilia su 23.280 tamponi processati, con una incidenza di positivi al 3,4%, in leggera diminuzione rispetto a ieri. La regione è settima per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 24 nelle ultime 24 ore . Dall’inizio della pandemia 4.607. Il numero degli attuali positivi è di 17.417 con 417 casi in più rispetto a ieri, mentre i guariti sono 358. Negli ospedali i ricoverati sono 1009, 36 in più rispetto a ieri. Quelli nelle terapie intensive sono 133, quattro in più. Questa la distribuzione dei nuovi positivi nelle province: Palermo 389, Catania 75, Messina 51, Siracusa 58, Trapani 20, Ragusa 15, Caltanissetta 48, Agrigento 118, Enna 25.

Altri quattro comuni in zona rossa

Istituite quattro nuove “zone rosse” con ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Si tratta dei territori comunali di Biancavilla (in provincia di Catania), Francavilla di Sicilia e Gaggi (Messina) e Santa Margherita di Belice (Agrigento). Il provvedimento, che prevede la chiusura di tutte le scuole nei comuni interessati, entrerà in vigore mercoledì 31 marzo e fino al 14 aprile 2021. Per tutte le zone rosse vigerà il divieto di transito, in ingresso e in uscita, dall’1 al 6 aprile 2021 per raggiungere le secondo abitazioni. Prorogata fino al 6 aprile 2021 la zona rossa a Caltanissetta, come da richiesta del sindaco e sulla base della relazione fornita dall’Asp territoriale.

La visita di Figliuolo in Sicilia: raddoppiare le vaccinazioni

Ha preso il via da Messina la giornata siciliana del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo. Il generale, dopo un incontro in prefettura, ha visitato l’hub vaccinale della città dello Stretto – realizzato all’interno della Fiera campionaria – dove è stato accolto dal capo della protezione civile regionale, Salvatore Cocina. Presente anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si è intrattenuto con il commissario: “Ciò che ho gradito – ha dichiarato De Luca – è stata l’immediata azione attivata ad ogni grado di ragionamento che si andava esprimendo e condividendo. Nei prossimi giorni si allestirà al Palarescifina, palazzetto dello sport di oltre quattromila posti, un grosso hub di vaccinazione per decongestionare quello approntato in fiera, da destinare alla zona sud della città. Si sta valutando, sempre su mio suggerimento, la creazione di un altro hub di vaccinazione nella zona nord della città presso l’Istituto Marino”.

“La Sicilia sta facendo 20 mila vaccinazioni al giorno e siamo nel pieno target della campagna vaccinale – ha detto Figliuolo -. E’ chiaro che dobbiamo raddoppiare e arrivare intorno alle 50 mila dosi”. Nella strategia del commissario rientrano “nuovi hub e nuovi punti di vaccinazione”, attuando “una strategia che prevede la capillarizzazione per andare a trovare e vaccinare anche nelle zone più impervie, oltre ai grandi hub come a Messina. Con le autorità sanitarie locali, il prefetto e il sindaco – ha aggiunto – abbiamo condiviso la possibilità di ampliare l’offerta, perché questo posto è stato un grandissimo sforzo, ma 52 postazioni vaccinali in un’area così congestionata potrebbero portare in futuro, quando si aprirà la stagione turistica, dei problemi di posto”. La visita di Figliuolo nell’Isola è proseguita nel pomeriggio a Catania con un sopralluogo all’interno dell’hub vaccinale allestito nell’ex mercato ortofrutticolo di San Giovanni La Rena. Assieme a lui il presidente della Regione.

Come riportato da un articolo su ‘La Sicilia’, al capo della protezione civile, Salvo Cocina, sarà affidato il compito di “reperire quante più aree adeguate per allestire i nuovi hub”. E così a quelli già quasi individuati in palasport del Palermitano e dell’Acese, al PalaLumbi di Taormina e forse a Milazzo, potrebbero aggiungersene altri “in grandi città non capoluogo” come Gela, Vittoria, Monreale, Marsala, Licata e Modica. Solo su una richiesta di Musumeci (“autorizzarci subito a una vaccinazione di massa nelle isole minori”), il commissario Figliuolo ha preso tempo. “Aspettate che sia possibile in un quadro di regole nazionali”.

Sulla visita di Figliuolo nell’Isola è tornato anche il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo: “Musumeci ascolti il commissario Covid e raddoppi il numero dei centri di vaccinazione per passare da ventimila a cinquantamila vaccinazioni al giorno. È inaccettabile che oltre la metà delle persone ultra ottantenni in Sicilia non sia stata ancora vaccinata”. “Per accelerare le vaccinazioni – ha aggiunto Lupo – è necessario coinvolgere i medici di famiglia che sono tutt’ora in attesa di ricevere indicazioni chiare dall’assessorato alla Salute. In questo modo sarà possibile migliorare l’organizzazione e capillarizzare le vaccinazioni, evitando estenuanti attese alle persone anziane e fragili, come è accaduto a Palermo”.