Non più di un mese fa sembrava che il mondo girasse attorno a lui, che senza la sua guida l’Italia sarebbe precipitata nella crisi più nera. Matteo Renzi lo attaccava senza pietà, i parlamentari grillini lo difendevano come una falange, i massimi esponenti del Pd aizzavano le truppe alla battaglia finale: “O Conte o morte”. Ma dopo trenta giorni chi si ricorda più di Giuseppi, del presidente del Consiglio che, da eroe disarmato, fece un discorso eroico e descamisado davanti a Palazzo Chigi? Nessuno. Nei giorni caldi della resistenza le previsioni dicevano che avrebbe preso il comando dei Cinque Stelle e che sarebbe stato per loro il sol dell’avvenire. Ma Davide Casaleggio, patron della piattaforma Rousseau, lo tiene stretto all’angolo con la carta bollata, mentre Beppe Grillo, l’elevato, lancia i suoi editti senza nemmeno consultarlo. Chi si ricorda di Conte?