Non solo ‘quota 100’. Anche il Reddito di cittadinanza, la prima delle due misure istituite dal governo gialloverde (con Salvini dentro), è a rischio. Il premier Giuseppe Conte, nel corso di alcuni incontri con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, con quella dell’Innovazione Paola Pisano e col presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, ha chiesto un cambio di passo. Così com’è, infatti, il sussidio rischia di diventare un deterrente all’occupazione, come lamentano numerosi imprenditori. “Voglio che una soluzione sia operativa entro sei mesi, il reddito di cittadinanza in questo modo rischia di essere una misura assistenziale senza progettualità”, ha detto il premier secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

Conte ha stigmatizzato il fatto che a distanza di un anno e mezzo dall’introduzione del reddito (ai primi beneficiari verrà sospeso per trenta giorni, in attesa delle dovute “verifiche tecniche”) non esista traccia di un sistema unico e nazionale informatico che dovrebbe aiutare i disoccupati a trovare un lavoro e le aziende a trovare le persone che lo cercano. Il premier ha chiesto alla ministra Pisano di istituire immediatamente una task force che si occupi di progettare e rendere operativa una struttura digitale che metta insieme venti sistemi regionali diversi, con regole diverse che oggi i navigator sono chiamati e rispettare, e che sfoci in un secondo tempo in app nazionale, in un sistema operativo in grado di funzionare con efficacia e di rendere più difficile, quasi impossibile, rifiutare il lavoro e mantenere il reddito.

Servono anche nuovi incentivi per le imprese. Entro sei mesi il presidente del Consiglio non si aspetta delle semplici risposte, ma che il sistema entri a regime.