Controlli e tamponi al minimo storico. Non si può certo dire che la Sicilia stia ottemperando con solerzia al contenimento del virus. Il Covid ieri ha ripreso a circolare (+15 positivi in un giorno, per lo più i migranti pakistani sbarcati a Pozzallo), gli ultimi dati non sono incoraggianti. Il numero dei tamponi effettuati nell’ultima settimana, di cui dovrebbero occuparsi le Asp, è il più basso di tutta Italia: appena 4.700 ogni 100 mila abitanti. Soltanto 123 mila turisti hanno scaricato l’app SiciliaSiCura, baluardo del governo (e del consulente Guido Bertolaso) per contenere ogni tipo di rischio. I controlli latitano anche negli aeroporti, nei porti e sullo Stretto di Messina. L’Usmaf, l’Ufficio del ministero della Salute che si occupa dei punti di arrivo frontalieri, si limita alla misurazione della temperatura attraverso i termoscanner (negli scali) o manualmente (nei porti). Alle stazioni di partenza dei bus e dei treni, così come all’imbarco di traghetti e aliscafi per le isole, i controlli sono molto più rarefatti, a tratti inesistenti. La Regione vigila sui migranti in arrivo dal Mediterraneo, meno su turisti e vacanzieri.