Mentre i contagi, anche se di poco, tornano a salire, la Sicilia si macchia di un altro primato: dal 15 ottobre, giorno dell’introduzione dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro, fioccano i certificati di esenzione dal vaccino. Rilasciati, spesso, da soggetti non autorizzati. A saltare, però, sono tutti i meccanismi di controllo. La Regione, da circolare ministeriale, avrebbe dovuto attivare una commissione per la verifica dei casi dubbi. Ma come rivelato dal dott. Luigi Galvagno, presidente della federazione dei medici di medicina generale, non l’ha ancora fatto: “Non è possibile che la responsabilità sia solo a capo dei singoli medici vaccinatori. Subiamo pressioni da parte di pazienti che ci inviano richieste corredate da lettere degli avvocati. Abbiano suggerito ai nostri iscritti di segnalare le pressioni alla Digos”.

A Catania i Nas hanno denunciato quattro medici che – senza alcuna autorizzazione – rilasciavano gli “esoneri alla vaccinazione certificando che i loro pazienti potevano essere ammessi in qualunque ambiente di vita e di lavoro, non presentando, sintomi o segni di malattie infettive o contagiose in atto”. Ma solo i medici certificatori dei centri vaccinali hub, sulla base di specifiche condizioni cliniche documentate, possono esentare alla vaccinazione i richiedenti, anche temporaneamente. Nel mirino dei carabinieri ci sono altri professionisti che avrebbero rilasciato fino a 40 certificati a testa. Le motivazioni sono grottesche, come rivela il commissario anti-Covid della provincia etnea, Pino Liberti. “In una – racconta a Repubblica – si chiede l’esenzione per l’allergia al veleno degli imenotteri, in un’altra per una reazione allergica agli antibiotici, nella terza si parla di una pericardite che risale a vent’anni fa”.

Secondo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, i motivi per ottenere l’esenzione temporanea sono febbre, asma o trombosi in atto; per quella permanente, invece, allergia accertata a un componente del siero, anafilassi, sindrome di Guillain-Barrè e pericardite tra le due dosi. Secondo i medici di famiglia, a soffrire di questi disturbi sono quattro cittadini ogni mille. “Invece ci sono medici che hanno firmato anche 30-40 certificati ogni mille assistiti”, denuncia Galvano. Preoccupa anche un altro trend: quello dei certificati di malattia per non recarsi a lavoro. L’8 ottobre, in Sicilia, ne erano stati rilasciati 5.150. Il 15 ottobre, giorno che segna l’obbligo di presentazione del Green pass nei luoghi di lavoro le richieste sono salite a 6.437. Lunedì 18, addirittura, si è arrivati a 12.007: 1871 in più rispetto a sette giorni prima.