Palermo guadagna posizioni su Catania e la terapia intensiva dell’ospedale Cervello è già al collasso. I dati sul Coronavirus nell’ultimo mese mostrano l’incedere della malattia nel capoluogo di Regione: 414 nuovi positivi (39 solo ieri) a dispetto dei 333 di Catania, che da inizio pandemia resta la provincia più colpita. Sui contagi di Palermo incidono i migranti, dal momento che Lampedusa è inclusa in questa giurisdizione sanitaria. Ma hanno contribuito anche altri elementi: ad esempio i casi alla Rap, la società della nettezza urbana, e all’Amat, quella dei trasporti: un autista è risultato “positivo” al rientro dalle ferie, costringendo 24 dipendenti all’isolamento fiduciario.

La percentuale è schizzata verso l’alto e gli ospedali ne risentono. Dei 18 pazienti siciliani in Terapia intensiva, otto sono ospiti del reparto Covid dell’ospedale “Cervello”, dove non c’è più posto. “L’escalation si è verificata nelle ultime 48 ore, fino all’occupazione totale dei posti letto – ha spiegato il primario della rianimazione, Baldo Renga, a Live Sicilia -. Ci sono alcuni pazienti con patologie pregresse e di età differenti, il più anziano ha 89 anni, il più giovane 45 e non aveva alcuna patologia”. I prossimi che dovessero necessitare della ventilazione polmonare, verranno dirottati al “Civico”, dove risulta abbastanza affollato il reparto di Malattie infettive. E in ultima istanza – come prevede il piano della Regione siciliana – all’Ismett, dove ci sono undici postazioni.

Ieri l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha presieduto un vertice con tutti i manager delle Asp a Palermo. Sulla base del monitoraggio e dello sviluppo dei dati attuali, l’assessore ed i manager hanno valutato la possibilità di attivare tempestivamente l’ulteriore disponibilità di posti letto Covid-19, di personale e mezzi dedicati anche alla luce degli effetti che potranno produrre l’avvio dell’anno scolastico e la piena ripresa di ogni attività professionale dopo la pausa estiva. “È stato una sorta di tagliando, uno screening al nostro sistema in base all’attuale andamento epidemiologico. Come è noto, oggi il rapporto tra contagiati asintomatici e pazienti che necessitano di un ricovero è particolarmente basso e la situazione è sotto controllo, ma non vogliamo e non possiamo lasciare nulla al caso anche perché andiamo incontro ad un periodo dell’anno, l’autunno, che tradizionalmente presenta delle criticità. Stavolta dovremo essere ancora più attenti, visto che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere il virus. Mi sento, infine, di rivolgere un appello affinché ciascuno osservi quelle regole, note ormai a tutti, che consentono di contrastare la diffusione di questo nemico invisibile”, ha spiegato Razza.