Con l’aria di uno preoccupato soprattutto dalla sua fotogenia politica, il presidente Giuseppe Conte ha deciso di restare nella terra di nessuno, né di qui né di là. Con l’ultimo dpcm ha preferito svicolare dall’alternativa del diavolo, come l’ha definita qui Alessandro De Angelis, ovvero se affrontare l’emergenza epidemica o l’emergenza economica, e infine non affronta l’una e nemmeno l’altra. Propone ulteriori restrizioni, ma blande, e scarica sui comuni la l’aggravio delle scelte vere, a proposito di lockdown e coprifuoco. Come se la sua unica preoccupazione fosse di uscirne lindo come ne è entrato, quando otto mesi fa l’Italia intera stava a guardarlo a bocca aperta, pure un po’ ammirata, poiché l’ombra del mostro calato sulle nostre vite somigliava al più schizofrenico degli incubi notturni, e lui, il premier per caso, aveva persino assunto il piglio del leader. Continua su Huffington Post
Mattia Feltri per l'Huffington Post
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Covid, lockdown e coprifuoco Essere responsabili o fotogenici
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