Rosario Crocetta all’Ars non vuole proprio tornarci. Circa due settimane fa, l’ex governatore della Sicilia è stato cercato dalla commissione Antimafia di Claudio Fava per essere audito sullo strano scioglimento del Comune di Scicli. Ma Crocetta ha dato forfait in tutti i modi possibili. Adesso, in una intervista al quotidiano “La Sicilia” spiega il perché: “Io non sfuggo all’Antimafia – ha detto l’ex presidente, intervistato da Mario Barresi al telefono, dalla Tunisia – ma a una commissione politicizzata che, prima di perseguitare me, dovrebbe dare chiarimenti ai rilievi sul suo lavoro mossi dalla magistratura. Fava mi vuole coinvolgere in una storia in cui non c’entro. Dopo lo scioglimento di Scicli feci una dichiarazione per ringraziare il governo e il ministro. Non andai manco alla seduta del consiglio dei ministri. Ci mandai Mariella, l’assessore Lo Bello, che era già a Roma per altre cose. E la Regione ha risparmiato pure bei soldini…”. Crocetta aveva, per la verità, già rifiutato un invito della Commissione, nel 2018, per discutere del caso Montante: “Questa commissione è delegittimata al suo interno. Perché Fava non si occupa dei tanti indagati della sua commissione? Come Pullara, finito nella storia degli appalti della sanità, che io cacciai da manager del Civico”.

“Non torno da marzo, sono bloccato. Come potevo andare all’Ars? Mi dovevo fare la quarantena in Sicilia e poi pure qui… Ora gli aerei sono bloccati fino al 27. Spero di tornare a luglio”. Ma non per incrociare il proprio sguardo con quello di Claudio Fava e della commissione regionale Antimafia: “’Sta cunfirenza ‘un c’a rugnu, a Fava. Con me non ha serenità, né obiettività – spiega l’ex governatore a ‘La Sicilia’ – Non ho alcuna voglia di incontrarlo. È il malleus maleficarum, un uomo rancoroso, incapace di fare un sorriso e io non mi fido delle persone che non sanno sorridere e che pensano di sapere tutto. Visto che sa tutto, faccia tutto da solo e vada sbattere la faccia contro i suoi fantasiosi teoremi. Lui è livoroso, si sceglie i nemici politici e io sono uno di questi. Perché l’ho sconfitto alle elezioni”. Al cronista, che gli fa notare come i due non siano mai stati in competizione, nel 2012, Crocetta fa notare che Fava “mise una al posto suo, per la storia della residenza. Ma anche se si fosse candidato lui, avrebbe perso, con me, ma anche con qualsiasi altro avversario. Pure se lo sceglievano a sorteggio. Lui si sente il campione dell’integrità, ma non ha capito che ai siciliani sta semplicemente antipatico. Diteglielo pure: caro Fava, Rosario Crocetta da te non si fa ’nchiuvare, lascialo in pace…”.