I giudici d’appello della Corte dei Conti, presieduta da Valter Camillo Del Rosario, hanno confermato la condanna per due ex presidenti, Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, e 12 ex assessori, a risarcire le casse della Regione per la nomina e la successiva riconferma di Patrizia Monterosso, a segretario generale dell’ente perché ritenute “illecite”. Il procuratore regionale della Corte dei conti, Gianluca Albo, aveva disposto la citazione in giudizio per un danno erariale di 893.942 euro. Parte della richiesta, circa 576 mila euro, è andata in prescrizione. Lombardo dovrà risarcire 52 mila euro, Crocetta 106 mila euro. I vari assessori una cifra che varia da 8.600 a 17.750 euro. Il procedimento ha origine da “varie segnalazioni” e soprattutto da una denuncia del Dirsi, il sindacato dei dirigenti regionali. Nell’atto di citazione il procuratore Albo argomenta “l’evidente fondatezza” dell’esposto, “agevolmente constatabile da una serena lettura della normativa di riferimento”. Ovvero la “legge Brunetta” (che vincola la nomina di un soggetto esterno alla Pubblica amministrazione all’assenza di ‘professionalità equivalenti’ nei ruoli interni), della quale le giunte di Lombardo e di Crocetta avrebbero operato una “rimozione”. La dottoressa Monterosso, attualmente, è la direttrice della Fondazione Federico II.