Due bonifici. In tutto 10 mila euro che dovevano andare a “Riparte Sicilia”, il movimento creato per le Regionali del 2017 e rimasto solo sulla carta. L’ex governatore Rosario Crocetta dovrà spiegare ai giudici perché ebbe quella somma. Dovrà difendersi in tribunale dall’accusa di corruzione insieme al suo ex segretario, Massimo Finocchiaro, e a Ettore Morace, armatore napoletano che in Sicilia ha fatto la sua fortuna. I soldi, secondo gli inquirenti, sarebbero stati il prezzo del favore che Crocetta avrebbe reso alla sua compagnia marittima, la Ustica Lines, incrementando le corse per le isole minori. Per raggiungere il suo obiettivo, Crocetta avrebbe esercitato delle pressioni su una dirigente dell’assessorato ai Traporti, Dorotea Piazza, e sul suo collega Fulvio Bellomo. Il processo all’ex presidente della Regione si aprirà a febbraio a Palermo. Quella di Crocetta è l’unica ipotesi di reato che rimane nel capoluogo. Il resto del processo sullo scandalo “Ustica lines” si sposta invece a Trapani dato che il giudice di Palermo si è dichiarato incompetente per territorio.