Per fortuna che prima o poi questa mostra aprirà – in città s’è diffusa la voce di un rinvio dell’inaugurazione a giovedì 18 – e la smetteremo di raccontare commedie dell’arte e commedie degli equivoci e finalmente, per meno di 9 euro, si potrà vedere qualcosa. Che io, da infimo appassionato di Caravaggio, ci tengo assai ad ammirarla questa Crocefissione “Back Vega” custodita a Londra e attribuita al Merisi da autorevoli critici d’arte. Credo che si tratti di un evento culturale comunque importante, a prescindere dall’incredibile castello di ambiguità, bugie, sbalzi d’umore, copincolla cialtroni, lettere perse e lettere ritrovate che una organizzazione “sorprendente” (e istituzioni forse a tratti un po’ distratte) hanno messo in campo attorno a questo evento.

Al netto degli imbarazzi, a meno di 48 ore dalla annunciata apertura, la situazione della “esposizione sull’orlo di una crisi di nervi” è la seguente.
1) Non esiste una comunicazione ufficiale della cerimonia di apertura della Mostra. Circolano bozze di inviti che rinviano al 18 aprile. Ma forse si apre sabato e la messa cantata con le autorità, i pennacchi e i discorsi si farà giovedì prossimo. Non si sa. In questa storia diciamo che le certezze non sono un’ossessione. Comunque quella che conta è l’apertura per il pubblico e finora è confermata per sabato.
2) Su un avviso, datato 4 aprile, ancora affisso in una bacheca all’ingresso della Soprintendenza a Siracusa, si annuncia “l’esposizione dell’opera di Caravaggio ‘La Crocefissione di Sant’Andrea’ proveniente dal museo di Cleveland (U.S.A.)”, e si invitano i dipendenti ad intervenire all’inaugurazione domani, venerdì 12 aprile alle 17.
3) Dai muri di Siracusa (vedi foto) manifesti annunciano l’apertura il 13. Nella strisciata dei patrocini c’è il logo di “Ticketone”. Sul sito della società di biglietteria on line la mostra “Caravaggio – Per una Crocefissione di Sant’Andrea” è presente da ieri pomeriggio e si possono comprare biglietti per visitarla dalle 10 di sabato mattina a 8,50 euro cadauno.
4) Manca all’appello della mostra un quadro di Mario Minniti, “Il martirio di Santa Lucia” custodito presso il museo regionale di Palazzo Bellomo, cioè comunque a trecento metri da Piazza Duomo. In questa vicenda di lettere arrivate, sbagliate, perdute, ritrovate c’è infatti la richiesta “tardiva” del quadro al museo Bellomo dove recentemente è arrivata una lettera recante la copia di una lettera precedente (mai arrivata) in cui si chiedeva “Il Martirio” per la mostra, al solito, del Caravaggio di Cleveland, nell’ambito di una convenzione fra Sicilia Musei, Soprintendenza, Regione e Comune. Il direttore del Bellomo, Lorenzo Guzzardi, non ha negato né concesso l’opera ma ha risposto subito chiedendo la definizione e i termini della Convenzione a cui si fa riferimento nella lettera. Al Bellomo si attende ancora riscontro e quindi per ora “Il Martirio” resta al Museo Regionale di via Capodieci.
5) Ad inaugurare la Mostra dovrebbe venire il presidente della regione Musumeci “di persona pirsonalmente” e quindi verosimilmente ci si sta affrettando a sistemare le carte, autorizzazioni, assicurazioni per il Caravaggio di Londra e le altre opere affinchè al taglio del nastro, da parte di chi si autodefiniva “l’unico pizzo che piace ai siciliani”, tutto sia in regola dopo il grottesco ambaradan dell’ultima settimana. (tratto dal blog Strummerleaks, di Toi Bianca)