Altro che bilancio in ordine, come vorrebbe far credere Renato Schifani. La Corte Costituzionale non solo ha dato ragione alla Corte dei Conti, ma ha pure certificato – con una sentenza che non lascia adito a dubbi – che Gaetano Armao, assessore del governo Musumeci, ha avuto un modo tutto suo – allegro, scapigliato, avventato – di interpretare la legge. Quella legge che non gli consentiva di spalmare in dieci anni il ripiano di un disavanzo che invece andava chiuso nell’arco massimo di tre anni. Roba passata, si dirà. Invece no. Armao, scaricato da Musumeci e sconfitto alle elezioni regionali dell’anno scorso, è tornato nei piani alti di Palazzo d’Orleans. Schifani gli ha offerto una consulenza di sessanta mila euro l’anno e gli ha conferito tali e tanti poteri da assimilarlo a un vice presidente della Regione. Un vice presidente occulto, opaco, invincibile.