Questa è la cronaca di un dolore. Conosco Davide Faraone da molti anni. Conosco la sua onestà, la sua affidabilità, la sua intelligenza, le sue battaglie per i diritti civili, la sua straripante voglia di aiutare gli umili e i disabili. Tutto potevo immaginare tranne che il “compagno Davide”, dirigente tra i più illuminati della debole sinistra siciliana, finisse per caricarsi sulle spalle un bullo della destra più arrogante e spregiudicata, un avventuriero, un funambolo che passa la vita a saltellare da un partito all’altro, che ha servito i peggiori padroni, che da vent’anni rastrella affari e consulenze. “Precipitiamo verso il fondo senza mai toccare il fondo”, scriveva Leonardo Sciascia. Carlo Calenda e Matteo Renzi il fondo l’hanno toccato. Per un minuto ho sperato che Faraone non li seguisse. Ma il cinismo della ragion di stato ha travolto pure lui. Peccato.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Davide Faraone e la ragion di stato
davide faraone
-
Articoli Correlati
-
Beate le anime belle
dalle prediche zoppeBeate le anime belle che si strappano le vesti davanti alle violenze e alle pacchianate…
-
Quel doppio regalo
di Tajani alla ChinniciIl presidente della Regione, Renato Schifani – fervente berlusconiano, va da sé – si è…
-
Dove volano i campioni
fuggiti dal partito di EllyPovero Pd. Aveva il monopolio dei “campioni” antimafia e in pochi mesi ne ha persi…