A prenderli sul serio, a sentirli parlare con tanto accorato trasporto dei “territori”, uno si ritrova a immaginare chissà che bacino di voti, che patrimonio di piccoli statisti in erba sotto le gloriose insegne del M5s in giro per le sperdute province italiane. “Noi abbiamo il massimo rispetto dei territori”, dice l’ineffabile Vito Crimi, tra una bestialità e l’altra su Bibbiano, per giustificare l’impossibilità dell’accordo col Pd alle regionali di Puglia e Marche. “L’ascolto dei territori per noi resta la priorità”, ribadisce Luigi Di Maio. E pare quasi credibile. Se non fosse che poi, a scorrere l’elenco dei comuni dove il M5s si presenta a settembre, in vista delle elezioni amministrative, si capisce che il M5s i territori li rispetta massimamente, certo, e prioritariamente li ascolta, ma soprattutto li evita. Continua su ilfoglio.it