Come in una partita di calcio, i deputati che all’Ars sono arrivati fin sotto l’area di rigore, alla fine si sono mangiati il gol. Bastava un tiro in porta e avrebbero infilzato il Bullo che, sullo scandalo dell’Ente Minerario Siciliano, ha molte cose da raccontare. Il valzer dei venti milioni – che prima c’erano, poi sono spariti e alle fine sono ricomparsi – non si deve a un gioco del destino. Ma a una spericolata operazione – di venti milioni, appunto – che la liquidatrice dell’ente ha tentato di collocare su un asse finanziario di Londra. Della partita faceva parte – e non poteva mancare – l’intermediario d’affari che il Bullo ospita nei suoi uffici. L’operazione però all’ultimo momento saltò per aria: la responsabile delle Partecipazioni sentì puzza di bruciato e si rifiutò di firmare la delibera. E i venti milioni, che prima non c’erano, sono ricomparsi.