“La responsabilità data ai sindaci dal DPCM del 18 ottobre è inattuabile soprattutto perché il Governo non ha tenuto conto delle esigenze locali”. Lo dichiara in una nota il deputato nazionale della Lega, Nino Minardo. “La correzione il giorno dopo, dove sostanzialmente si parla di concertazione con le prefetture, cambia poco la situazione in quanto il decreto comunque affida ai primi cittadini un carico di responsabilità che da soli non possono gestire. Sono d’accordo sul fatto che i sindaci vengano delegati per la tutela della salute pubblica, ma prima devono essere dotati dei mezzi e di tutte le informazioni e le linee guida per gestire l’emergenza. Le decisioni di chiudere strade e piazze in presenza di assembramenti di concerto con i prefetti in sede di comitato per l’ordine e sicurezza pubblica, non avrà efficacia, come invece dichiarato dal Ministro dell’Interno Lamorgese in sede di question time alla Camera, perché appunto mancano dati, informazioni, forze dell’ordine, strumenti adeguati alla richiesta e soprattutto risorse. I primi cittadini di tutta Italia, privati delle entrate non potranno mai affrontare anche questo compito: devono aiutare le imprese e le famiglie; il periodo di lockdown ha dimezzato le entrate per gli enti locali che hanno dovuto, come giusto che sia, ridurre tasse e tributi locali. Poche entrate, ma le uscite devono essere sostenute ugualmente: trasporto pubblico, l’illuminazione, la raccolta dei rifiuti, ecc. Soldi che non bastano con il rischio di non poter fornire servizi ai cittadini. E’ fondamentale iniziare proprio dalle risorse economiche con apposito decreto legge che preveda anche la possibilità di dotare gli enti locali dei mezzi opportuni affinché attivino in modo idoneo e congruo le misure previste dal DPCM a tutela della salute pubblica”.