Povero Leoluca Orlando. Abbagliato per oltre trent’anni dalla luce dell’antimafia, è precipitato in uno smarrimento che non gli consente più di cogliere i contorni della realtà. Pure un bambino dell’asilo avrebbe capito che non si possono spendere soldi ed energie sulle piste ciclabili quando i cittadini non riescono a camminare a piedi sui marciapiedi ormai stracarichi di ogni monnezza. Anche un ragazzino delle scuole elementari avrebbe intuito che affidare la squadra del Palermo alla tirchieria e alla furbizia di Dario Mirri, imprenditore tra i più aggressivi di questa città, avrebbe comportato il tracollo di ogni gloria rosanero. Ma Orlando – sindaco bolso di una città infelice e forse anche irredimibile – continua a inseguire con la stessa indifferenza farfalle e pipistrelli. Non si accorge nemmeno di essere arrivato al capolinea. Che la Santuzza lo aiuti.