Povero Leoluca Orlando. Abbagliato per oltre trent’anni dalla luce dell’antimafia, è precipitato in uno smarrimento che non gli consente più di cogliere i contorni della realtà. Pure un bambino dell’asilo avrebbe capito che non si possono spendere soldi ed energie sulle piste ciclabili quando i cittadini non riescono a camminare a piedi sui marciapiedi ormai stracarichi di ogni monnezza. Anche un ragazzino delle scuole elementari avrebbe intuito che affidare la squadra del Palermo alla tirchieria e alla furbizia di Dario Mirri, imprenditore tra i più aggressivi di questa città, avrebbe comportato il tracollo di ogni gloria rosanero. Ma Orlando – sindaco bolso di una città infelice e forse anche irredimibile – continua a inseguire con la stessa indifferenza farfalle e pipistrelli. Non si accorge nemmeno di essere arrivato al capolinea. Che la Santuzza lo aiuti.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
E che la Santuzza salvi questa infelicissima città
leoluca orlandopalermo
-
Articoli Correlati
-
Il “Dies irae” di Schifani
è solo una fanfaronataDies irae, dies illa. A giudicare dalla cronaca del Giornale di Sicilia sembra che Renato…
-
Ma Schifani dov’é?
Vive la propria festaNon bastava l’imbroglio di Cannes, dove il Balilla ha organizzato una faraonica mostra fotografica e…
-
Tra Lupo e la Chinnici
un conto da regolareNell’estate del 2022 Giuseppe Lupo voleva tornare all’Assemblea regionale dove, per cinque anni, aveva ricoperto…