Che succede se Conte diventa un Super Renzi? Non un rottamatore spregiudicato ma rottamabile, un Ulisse senza più appeal elettorale né capitale politico che non sia la periclitante fiducia di una piccola ciurma di fedelissimi, sospinti verso l’ultimo azzardo. Ma l’illusionista che mancava a questo tragico decennio di storia nazionale, il prestigiatore passato con imperturbabile naturalezza da destra a sinistra per piazzarsi, alla fine, al centro. Che succede se Conte si pianta sul cuore della democrazia italiana, facendo leva sulla popolarità gonfiata dall’emergenza, sulle profferte elettorali ai tanti senza famiglia del Parlamento, su non trasparenti maneggi con gli apparati dello Stato, sugli addentellati lobbistici, sulle simpatie vaticane? Che succede se Conte rende effettivo e credibile, occupandolo, lo spazio simbolico, fin qui potenziale, in cui si agitano senza esito tanti fermenti riformisti, popolari e liberali? Che succede se diventa la più coesa, la più centrale, la più risoluta gamba dell’alleanza giallorossa? Continua sull’Huffington Post