Sui vitalizi regna il caos. Ma sembra, finalmente, giunto il momento della verità. Se la Sicilia non dovesse adeguarsi al Senato, che da poco abolito le pensioni degli ex parlamentari (come la Camera d’altronde), rischia di andare incontro a pene severe: ossia il taglio dell’80% dei trasferimenti erariali a partire dal 2019. Non quelli che fanno riferimento a sanità e servizi sociali (che restano garantiti), ma ad altre voci che toglierebbero ossigeno alle già malsane casse regionali. Il risparmio contemplato dalla norma che i grillini hanno scritto e depositato al Consiglio di presidenza dell’Ars – con la promessa di rivedersi appena possibile – è di 9 milioni di euro. Una cifra nettamente superiore rispetto a quella che lo Stato potrebbe sforbiciare alle Sicilia e, in generale, alle regioni inadempienti.

L’input giunto da Montecitorio e Palazzo Madama deve servire da esempio e la Sicilia, dichiara Cancelleri, deve smetterla di difendere questo “privilegio medievale”. Ma qui la questione è anche un’altra. Il mancato adeguamento da parte dell’Ars o del governo potrebbe danneggiare l’altro. Nell’Isola infatti, governo e assemblea fanno capo a due amministrazioni differenti. E il taglio, così come l’hanno pensato a Roma, riguarda tutti: dai presidenti di regione ai consiglieri regionali – che dalle nostre parti si chiamano deputati. Tutti devono ottemperare o son guai. “E’ come se per punire me facessero uno sgarbo a mio fratello – ha commentato il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciché – Per carità, mi dispiace, ma credo debba essere Musumeci il primo a essere preoccupato. Bene, non mi risulta che sia preoccupato. Sul piano politico, non siamo di fronte all’abolizione dei vitalizi, già avvenuta nel 2013, ma a un atto di cattiveria nei confronti di anziani che sono fuori dalla politica da vent’anni”. O dei loro congiunti.

Cancelleri rincara la dose: “All’Ars va in scena l’ennesima pantomima, con Micciché che difende privilegi medievali e a subire la storia, mentre Roma la scrive”. Al termine della prossima settimana al Consiglio di presidenza arriverà la relazione di alcuni esperti che, sembra, rischia di smontare la proposta dei 5 Stelle. Non importa come, ma serve sforbiciare.