Maria Luisa Macellaro La Franca è un’affermata pianista e compositrice siciliana. Palermitana, che vive a Bordeaux, dove ha riscoperto negli ultimi anni un mondo nuovo in musica: il mondo delle donne compositrici. Un repertorio magnifico, completamente o quasi sconosciuto perfino agli addetti ai lavori.

“Pare che l’uguaglianza uomo-donna nella musica non sia tanto contemplata” racconta, sciorinando le diverse esperienze vissute negli anni a contatto con insegnanti, colleghi e orchestre di tutto il mondo. “Sono più di 450 le donne compositrici nella storia musicale” conferma, dopo i suoi attenti studi che hanno riportato alla luce artiste come Clara Schumann, Fanny Mendelssohn, Ina Boyle e Nadia Boulanger, per citarne alcune. Nei due anni vissuti nei Conservatori di Palermo e Zurigo, Maria Luisa non ha mai studiato un repertorio femminile, nessun pezzo scritto da una donna.

La sua curiosità arriva a 15 anni quando inizia a comporre, debuttando con il suo primo quartetto a Palermo. Le risposte che riceve da insegnanti e colleghi sono per lo più vaghe o caratterizzate da un certo maschilismo. “Le donne a quell’epoca non componevano”, le dicevano. Un’affermazione che viene smascherata dalle attente e appassionate ricerche. La professionalità di Maria Luisa sposa la sua femminilità. Da qualche anno la compositrice siciliana porta ai suoi concerti, in giro per il mondo, sia come pianista che come direttore d’orchestra, le opere scritte da donne. Dalla Francia al Brasile, passando per l’Italia e la Germania, dalla musica antica a quella moderna, quella di Maria Luisa è una battaglia personale per i diritti femminili.

Il suo ultimo album è dedicato al soprano Charlotte de Rotschild. Il 7 marzo del 2019, Maria Luisa andrà al debutto come direttore con l’Orchestra di Sanremo oltre a dirigere in prima europea il concerto della compositrice irlandese del secolo scorso, Ina Boyle. Per l’occasione è stato scelto il violinista Razvan Stoica come solista, per le sue qualità umane e musicali. Nonostante abbia un grande repertorio alle spalle, Stoica ha accettato la sfida di interpretare un’opera sconosciuta, composta da una donna. Sempre con Razvan Stoica, Maria Luisa interpreterà le opere di Teresa Milanollo, violinista e compositrice ottocentesca cancellata dai libri di musica, in un concerto ad ottobre 2019 sponsorizzato dall’ambasciata italiana a Parigi.

Cosa lega Maria Luisa a questa lotta verso il mondo femminile? “Penso che per un’artista sia un dovere civile e morale riuscire a fare qualcosa per gli altri o battersi per degli ideali in cui si crede”, racconta. Una parte delle sue opere sono dedicate a delle cause umanitarie. “È un modo come un altro per dare me stessa, o una parte di me oltre che per aiutare gli altri”, spiega. “È indispensabile nella vita di un musicista dare un senso a quello che si fa”.

Del 2008 è la sua prima opera per i diritti dell’uomo composta e dedicata a Falcone e Borsellino. Opera pluripremiata sia in Italia che in Francia che le ha permesso di arrivare in vari paesi del mondo: dal Brasile all’Argentina, dal Giappone alla Turchia attraversando anche buona parte dell’Europa.

Alcune delle opere di Maria Luisa, come “Emes Symphonie” o “La messe pour la paix”, parlano di pace e rispetto per l’umanità. La prima è dedicata alle vittime dell’Olocausto ed è stata commissionata dalla città di Eysines per il primo anniversario europeo delle vittime dell’Olocausto. Un brano che parla di guerra ma anche di speranza, con cui ha ricevuto diversi riconoscimenti: “Prix du Conseil General de Gironde, Ambassador Human Rights I.H.R.O.2013”, “Ambassador for the women rights in Music 2014”, International Human Rights Commission IGO as “Goodwill Ambassador for Peace”. La seconda è un’opera che parla di pace e rispetto della vita.

Luci e ombre nel settore musicale. Un mondo dove gli applausi lasciano posto ad anni di sacrifici e competizione. L’ispirazione creativa nasce dai momenti più bui. “La composizione è un modo per trasformare la mia tristezza in luce”, racconta Maria Luisa. Da qualche anno la compositrice siciliana gira il mondo ed è a contatto con diverse culture, che afferma essere la ricchezza più bella del mestiere del musicista.

Maria Luisa, che quest’anno raggiungerà i Balcani, la Cina e l’Australia e sta lavorando a delle opere sinfoniche per l’Italia, la Francia e gli USA, che ha aperto i festeggiamenti per i 60 anni dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e ha collaborato con quella di Ankara, il 25 gennaio si esibisce in uno spettacolo al Casinò di Bordeaux, con opere celtiche composte e arrangiate per circa 120 musicisti presenti sulla scena. Il 16 marzo 2019 sarà a dirigere “Pierino e il Lupo” all’Olympia di Arcachon, con l’attore Emanuele Giorgi e l’orchestra di Bordeaux. Ad aprile debutta a Praga e a maggio a Milano.

Le sue opere liriche originali sono regolarmente rappresentate in teatri francesi e italiani, come Casino Bordeaux, Jean Vilar Eysines, Bellegrave Pessac e il Teatro Golden di Palermo. I suoi pezzi di musica da camera sono eseguiti da grandi personalità francesi: il suo ultimo pezzo per violoncello, “Sharade”, è stato registrato ed eseguito in una tournée mondiale dal noto violoncellista francese Etienne Peclart ed inciso per l’etichetta Triton.
“Una cosa che direi alle giovani musiciste? Per diventare concertiste si richiede una vita di sacrifici, pochi svaghi ed ore passate dietro il proprio strumento, dove i no sono più dei si e le delusioni più delle vittorie. Bisogna armarsi di pazienza, grinta e soprattutto passione. Passerete più tempo col vostro strumento che col vostro amante, allora, se non siete piene di passione, meglio lasciare perdere la musica!”.