Il paradosso sta tutto qui: da un lato c’è la Sicilia con la sua storia, con la sua magnificenza, con il parlamento più antico del mondo e con uno stato speciale che l’aveva elevata a regina di tutte le regioni d’Italia. Dall’altro lato c’è la Lombardia, senza fregi e senza orpelli, ma ricca e produttiva. Bene. E’ straziante ammetterlo ma oggi l’immagine che viene fuori è quella di una Sicilia che per conquistare un minimo di decenza ed efficienza va con il cappello in mano a bussare alle ammalianti porte lombarde. E’ successo per il servizio Emergenza e Urgenza della sanità, succederà anche per la Formazione, l’altro carrozzone mangiasoldi per il quale si profila l’ipotesi di consegnare l’intero pacchetto a una delle società interinali tanto amate dal potere forte milanese: quello della Lega. Altro che Pontida. A Palazzo d’Orleans si è aperta una festa molto più allegra e denarosa.