Matteo Salvini, confortato dall’ultima relazione medica di Francesco Cascio, che non ravvisa grossi pericoli a bordo della Open Arms, non si rassegna a firmare il decreto di sbarco per la nave della Ong spagnola che ormai da un paio di giorni ha fatto ingresso – autorizzata dal Tar – nelle acque territoriali italiane. “L’emergenza medica a bordo di Open Arms? Balle. Siamo davanti all’ennesima presa in giro della ong spagnola che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia – spiega Salvini – Queste Ong fanno solo battaglia politica sulla pelle degli immigrati e contro il nostro paese. Ma io non mollo”.

Uno smacco al Ministro è giunto nelle ultime ore dalla Guardia Costiera, che per la prima volta si è smarcata dal Viminale spiegando “non vi sono impedimenti di sorta per l’attracco senza indugio a Lampedusa”. Nel pomeriggio di ieri la sede della Guardia costiera di Roma ha ricevuto la visita degli uomini della polizia giudiziaria di Agrigento che ha acquisito la documentazione sullo sbarco negato. Nel pomeriggio di sabato, però, nuova doccia fredda per Salvini, che su invito del premier Giuseppe Conte ha concesso lo sbarco a 27 minori: “Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della Open Arms” e “darò pertanto, mio malgrado – ha detto Salvini -, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”.

La decisione del vicepremier è arrivata dopo la nuova lettera di Conte a Matteo Salvini in cui aveva ribadito la necessità dell’autorizzazione allo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave Open Arms. Dal premier anche la conferma della disponibilità della Commissione europea di una pluralità di Paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età. Sono arrivati nel molo Favaloro e hanno toccato la terraferma i 27 minori non accompagnati che hanno lasciato la Open Arms dopo 16 giorni in mare.