Finalmente un colpo d’ala. Gli assessori regionali hanno deciso di abbandonare la la sonnacchiosa palude del dolce far niente e di sottoporre immediatamente al voto dell’Ars la legge che istituisce lo psicologo di base. L’hanno fatto in autotutela. Si sono resi conto che nei palazzi della politica si aggira un personaggio che si crede un re e che, dopo le elezioni di settembre, è cambiato di faccia e di umore. Era un placido pensionato ma l’impatto col potere lo ha trasformato in un tirannuccio da avanspettacolo: sospettoso, permaloso, rancoroso, livoroso. Organizzare una cena, un ricevimento o l’inaugurazione di una villa è diventato un problema anche per i leccaculisti che gli apparecchiano il bacio della pantofola. Lui controlla preventivamente la lista degli invitati e se avvista un nome che lo disturba dà subito di matto e manda per aria tutte le feste.