La lentezza del governo regionale non è poi tutta ‘sta gran lentezza. A sentire Ruggero Razza, assessore alla Sanità e braccio destro di Musumeci, le cose vanno diversamente rispetto a come vengono dipinte. Soprattutto dalle opposizioni, che trovano un bersaglio facile nell’incapacità della Regione di produrre riforme. Razza prova a tenere alto l’onore di palazzo d’Orleans e in un post pubblicato sui social, rivendica alcuni risultati importanti: “Solo chi non ha mai governato può non accorgersi di quanto il governo Musumeci sta facendo per fare ripartire la macchina amministrativa della Regione, impantanata da anni. Un esempio è la lotta al precariato. Non esiste, infatti, un governo regionale che per la stabilizzazione e la dignità del lavoro abbia fatto quanto realizzato in soli 14 mesi dal nostro governo”.

Qui Razza elenca alcuni successi del governo, capace di rimettere in pista un esercito di lavoratori che annaspavano e di riempire le caselle vuote, come ad esempio nella sanità, grazie alla riapertura dei concorsi. Ma anche un supporto, a suo dire, costante alle imprese: “Chi straparla di “un governo che non governa” – puntualizza l’esponente di Diventerà Bellissima, citando una definizione usata in questi giorni da Claudio Fava – dovrebbe pensare agli oltre diecimila precari (solo tra enti locali e sanità) che stanno finalmente vedendo la stabilità del lavoro, ai dipendenti regionali che dopo vent’anni hanno visto rinnovarsi il contratto, alle tante imprese che non hanno mai visto tante gare d’appalto e tanti cantieri pubblici aperti come in questo primo scorcio di legislatura, alle imprese che hanno ricevuto azioni di sostegno dal sistema creditizio regionale e con fondi comunitari. Per non parlare delle infrastrutture, dei beni culturali, dei concorsi nella sanità, del turismo, della programmazione delle grandi opere, della scuola pubblica, della crescita dell’export agro-alimentare, della pianificazione del territorio e del rilancio della spesa per la riqualificazione energetica”.

Nel commento dell’assessore alla Sanità non manca una venatura polemica verso chi, ogni giorno, si sforza di far apparire la macchina regionale come una sorta di palude: “C’è chi la chiama “la fatica del governo” per significare come misurarsi quotidianamente con problemi da risolvere sia un po’ più complesso che prendere carta e penna o rilasciare una intervista. Se poi non si è mai amministrato neppure un condominio, il rischio (sempre dietro l’angolo) è quello di non avere parametri di riferimento cui riportarsi. Purtroppo, la mancanza di aderenza alla realtà denota la pervicace incapacità di cogliere come il processo amministrativo in tutte le Regioni italiane passi ormai quasi esclusivamente dall’azione dell’esecutivo. E in tutte le Regioni la produttività di un governo locale si misura dagli investimenti programmati e dalle risorse effettivamente spese. Entrambi gli indicatori – sottolinea Razza – hanno visto il governo Musumeci determinare una effettiva inversione di tendenza, che ha comportato anche il salvataggio di tutte le risorse comunitarie a disposizione dell’Isola. Ma questa analisi, sorretta da numeri e atti amministrativi, postula che si debba avere contezza di cosa significhi amministrare o, almeno, un pizzico di buona fede. E se si pensa che il nostro sia il governo della “ordinaria amministrazione”, io alzo le mani al cielo: finalmente in Sicilia c’è chi pensa a qualcosa di ordinario!”.