E se Elly Schlein invece fosse la migliore alleata di Meloni?

La segretaria del Pd Elly Schlein

Il mio amico Alessandro De Angelis mi invita sempre a essere prudente, lui Sacerdote Sommo della Chiesa del Principio di Realtà. E dunque, sul nuovo Pd di Elly Schlein, della quale si pronosticava l’ontologica genuflessione alle correnti, che nella composizione della nuova segreteria un po’ c’è stata e un po’ no, soprattutto no direi io, il mio amico Alessandro De Angelis – riassumo da nostre incessanti conversazioni pomeridiane – mi invita ad andarci piano: il venerdì santo le correnti assistono con la pazienza degli immortali al tentativo di Schlein, ben raccontato ieri da Fabio Martini, di costruirsi un partito nuovo e su misure sartoriali. Tanto poi arriva sempre la Pasqua di resurrezione. Le correnti non hanno mai fretta. Ora qualcuno particolarmente maltrattato, come Paola De Micheli o Gianni Cuperlo, spende due soldi di sconcerto per il tradimento della rappresentanza e della pluralità, e intanto tutti gli altri tacciono, danno l’impressione di acconsentire tacendo ma, di solito, il tacere di un Dario Franceschini è quello del gatto che immobile può aspettare il topo per un’intera giornata. Il principio di realtà (o meglio: Principio di Realtà) impone di aspettare, come è giusto che sia. Schlein farà quanto ha in testa e se farà bene, bene per tutti; se farà male, si muoveranno i gattoni. Continua su Huffington Post

Mattia Feltri per l'Huffington Post :

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