Come una palla di neve che, mentre scende a valle, rischia di diventare una valanga. E’ questo il caso di Enna, dove il 4 e 5 ottobre si elegge il nuovo sindaco. Ma in giunta e in Consiglio comunale potrebbero arrivare numerosi rappresentanti della sanità. A stigmatizzare la costruzione delle liste del centrodestra è stato il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ma una dura reprimenda è giunta anche dal presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, che ha promesso un’ispezione dopo la chiusura delle urne.

Secondo la ricostruzione di Pd e Cinque Stelle, troppi esponenti dell’Asp, diretta da Francesco Iudica, si stanno spendendo per la riconferma di Maurizio Dipietro, sostenuto dal centrodestra e da Italia Viva. Ad aggiungere un pizzico di brio alla storia sono i legami familiari di Iudica: il manager, infatti, è il cognato dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Molti dei candidati che appoggiano il sindaco uscente, hanno un rapporto più o meno nitido con l’azienda: c’è chi è candidato al concorso da primario in Oncologia, chi ha una parente candidata a fare il primario, chi ha un posto promesso al Cup. Fino a domenica scorsa – cioè prima che l’assessore Razza sospendesse qualunque procedura concorsuale per tutta la durata della campagna – sul sito dell’Asp sono apparse alcune delibere in cui vengono conferiti due incarichi: uno è andato all’aspirante consigliere Gianpiero Cortese.

“Non posso leggermi tutti i nomi delle liste elettorali — ha tagliato corto Iudica — non so se tra i destinatari di incarichi ci siano persone candidate. Nella circolare di Razza non è prevista la sospensione degli incarichi, ma delle assunzioni. Qui abbiamo soltanto un legale che ha accumulato 300 giorni di ferie che per ovvie ragioni deve smaltire. Cosa devo fare?”. Come detto, però, in pochi credono alle coincidenze. “Sono arrivate alla Commissione Antimafia regionale molte segnalazioni su presunte interferenze nella campagna elettorale per le amministrative di Enna e sui molti candidati che sarebbero direttamente riferibili all’azienda sanitaria locale di quella provincia – ha scritto in una nota Claudio Fava -. Ovviamente le stiamo inoltrando al Prefetto e al Procuratore della Repubblica di Enna per le loro opportune valutazioni”. Barbagallo, a Buttanissima, ha spiegato che “mentre noi ci affanniamo a offrire proposte politiche coerenti, alternative, promuovendo una classe dirigente nuova, trovo molto discutibile la costruzione delle liste da parte del centrodestra. Ci preoccupa il metodo utilizzato, che rischia di spostare indietro di 40 anni la lancetta della politica. Per questo ci siamo rivolti alle Procure”.

Ma nel frattempo quella palla di neve rischia di travolgere tutto. Repubblica ha trovato casi sospetti anche ad Agrigento, dove i parenti stretti di alcuni responsabili sanitari corrono per il partito dell’assessore Razza, Diventerà Bellissima. Mentre a Milazzo un dirigente dell’Asp, che si apprestava a scendere in campo contro Midili, il candidato di Musumeci, adesso è uno dei suoi assessori designati. Portandosi dietro parecchi suoi colleghi, che hanno trovato collocazione nei vari partiti della coalizione. I casi sono ovunque. Spetta ai magistrati fare chiarezza: la procura di Enna, per non lasciare nulla di intentato, ha già aperto un fascicolo.

Candiani (Lega): “Si rischia di inquinare il voto”

“I segnali che arrivano da Enna sono preoccupanti, l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura fa pensare che il prossimo voto alle elezioni amministrative rischia di essere fortemente inquinato da pressioni illecite e da uno spregiudicato uso della sanità pubblica”. Lo affermano il senatore della Lega Stefano Candiani, segretario regionale del Carroccio in Sicilia, e Fabio Cantarella, vicesegretario regionale. “A Enna – continuano Candiani e Cantarella -, dove corriamo con la lista della Lega e con il nostro candidato Giuseppe Savoca, sapevamo di doverci confrontare con un consolidato sistema di potere ma gli elementi che vanno emergendo e su cui ci auguriamo la magistratura faccia presto luce portano a pensare che la competizione elettorale rischia di essere tutto fuorché libera e corretta. Crediamo sia indispensabile fare chiarezza non solo tramite l’attività investigativa ma anche attraverso una presa di posizione di tutte le forze politiche in campo che auspichiamo dichiarino a beneficio degli elettori che non si stanno utilizzando enti pubblici e procedure concorsuali, per fare campagna elettorale”.