Due testimoni d’eccezione – l’ex premier Paolo Gentiloni e l’ex ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio – hanno accompagnato all’altare Enzo Bianco, sindaco di Catania per quattro mandati (non consecutivi, l’ultimo è terminato lo scorso giugno). Bianco si è sposato in gran segreto il 15 dicembre al castello Chiaramonte di Siculiana, con rito civile. A officiarlo l’amico e primo cittadino di Agrigento, Lillo Firetto. Che è anche proprietario della dimora. Una cinquantina gli invitati, fra cui l’imprenditore Carlo De Benedetti e il procuratore generale di Roma, Gianni Salvi.

Per Bianco, che è stato anche Ministro dell’Interno nei governi D’Alema e Amato, a cavallo del Duemila, e ha rivestito numerosi in carichi fra Parlamento e Assemblea regionale siciliana, si tratta del secondo matrimonio. Così come per la sposa, la manager di origini inglesi Amanda Jane Succi. «È un giorno speciale! Un passo importante, che mi arricchisce e mi riempie di infinita gioia», ha scritto Bianco, classe ’51, sul suo profilo Facebook. Il ricevimento si è tenuto all’interno del maniero. Gli ospiti si sono accomodati tutti allo stesso tavolo, il menu è stato preparato dallo chef stellato Pino Cuttaia. Sempre nel massimo riserbo, Bianco aveva intrattenuto gran parte degli invitati per una sorta di addio al celibato nel vicino Castello di Joppolo Giancaxio.

Uno dei politici siciliani più longevi, che fino all’ultimo giro di valzer era riuscito ad accomodarsi sullo scranno più alto di palazzo degli Elefanti con percentuali quasi bulgare – prima di Pogliese, soltanto Scapagnini, il medico di Silvio Berlusconi, nel 2005 gli aveva inflitto una sonora lezione alle urne – aggiunge un tassello importante alla sua vita. Tra gli incarichi di prestigio rivestiti da Enzo Bianco, oltre al Viminale e in Parlamento, si ricorda la presidenza (2001) del Copaco, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, e la presidenza di Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, che rilanciò assieme ad altri colleghi, fra cui Leoluca Orlando, nel ’95. Una carriera in prima linea che si è interrotta bruscamente alle ultime Amministrative, quando i catanesi hanno scelto – senza mezze misure – di rivolgersi altrove. Bianco è ritenuto uno dei responsabili del dissesto finanziario in cui è precipitato il capoluogo etneo. Ma adesso, a parte la politica, avrà altro, di più piacevole, a cui pensare. A 67 anni una nuova vita. L’amore come elisir di eterna giovinezza.