Prima ha cercato di fregare il ministro Salvini con il gioco delle tre carte: ha detto che la giunta regionale aveva deliberato un miliardo per il Ponte sullo Stretto ma la delibera non c’era. Poi, quando la sua bugia è stata smascherata, Renato Schifani ha tentato di mettere una toppa ovviamente peggiore del buco: ha sostenuto – candidamente, spudoratamente – che c’è stato semplicemente un errore di comunicazione. Questo presidente della Regione è fatto così: nel momento in cui si sente forte, imperioso e onnipotente, dà libero sfogo agli scatti gibbosi dei suoi rancori e parte, lancia in resta, contro i suoi nemici. Subito dopo però, quando si accorge di averla combinata grossa, comincia ad arrampicarsi sugli specchi e si nasconde dietro la giustificazione più banale: l’errore di comunicazione. Come una Ferragni qualunque, sorpresa con le mani in un pandoro.