“Può dire “non mi piace”, meglio le idee di Bonafede sulla giustizia, e invece continua a raccontare una menzogna. Continua a ripetere come un disco rotto una cosa non vera, squalificante per lui e dannosa per un dibattito che dovrebbe mantenersi sui binari della politica e non della propaganda”. Il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, punta il dito contro l’ex premier Giuseppe Conte, reo di avvelenare i pozzi sul tema della giustizia. La bugia del capo politico dei Cinque Stelle, secondo Faraone, sta nell’affermare “che la riforma della giustizia firmata Marta Cartabia rischia di portare all’estinzione il processo per il crollo del ponte Morandi e che quindi le vittime non avranno mai giustizia. Una falsità, lo ripeto. Perché non è così, perché la riforma “si applica per i reati commessi dopo il primo gennaio 2020” e siccome quell’immane tragedia è accaduta quel terribile 14 agosto 2018, Giuseppe Conte, che è tra l’altro avvocato, mente sapendo di mentire, utilizzando un argomento che tocca le corde di tutti noi. Lo fa mentre i suoi uomini in commissione – aggiunge Faraone – presentano quasi mille emendamenti per affossare una riforma che finalmente garantirà una giustizia giusta, dalla parte dei cittadini. Ma non solo, la bugia di Conte è doppiamente sgradevole perché è la stessa riforma Cartabia a prevedere, tra l’altro, che per i reati più gravi i tempi dei processi debbano avere tempi più lunghi per celebrare ogni grado e garantire una giustizia che sia davvero giusta. Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo. Mi pare la fotografia perfetta di un populismo che speravamo esserci lasciato alle spalle”.