La Regione è rimasta senza un euro. Le casse della Protezione civile sono vuote e qualche giorno fa il capo dipartimento, Salvo Cocina, ha comunicato che sono cancellati da qui a fine anno (o, almeno, fino all’approvazione delle variazioni di Bilancio) gli interventi in somma urgenza. Se crolla un costone, nessuno potrà ripararlo. A meno che i Comuni, alle prese con una crisi finanziaria senza fine, non riescano a fare da soli. Il problema è stato sollevato da Luigi Sunseri, deputato del M5s: “Da questo momento la Protezione civile non potrà più intervenire e neppure contribuire, a causa dell’esaurimento delle risorse nei capitoli di spesa della Regione – aveva scritto in una nota il parlamentare grillino -. Questo vale non solo per quanto è accaduto o accadrà in futuro, ma anche per quelle situazioni di emergenza decretate dai Comuni nelle settimane precedenti e che non sono state ancora pagate”.

Anche a Ravanusa, dove il crollo di quattro palazzine ha creato un canyon in città, sarà impossibile realizzare interventi nell’immediato o, addirittura, ricostruire gli alloggi. Tanto che la stessa Protezione civile ha aperto una raccolta fondi online, pubblicando l’Iban per le donazioni. “Inutile fare allarmismi – spiega Cocina a Repubblica – non è mai successo, ma ci sono state tante emergenze, è comprensibile che i fondi si siano esauriti. L’Ars ha il potere di trovare i soldi e li faranno saltare fuori. Noi comunque continuiamo a lavorare”.

All’Ars è una lotta contro il tempo. Le variazioni di Bilancio (una manovrina da 300 milioni circa) è attesa per fine anno. Ma prima serve la firma dello Stato su un accordo che libera risorse per l’Isola: circa 66 milioni. Soldi che Armao avrebbe voluto accantonare in attesa che la pratica romana si risolvesse. Il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciché, però ha impedito che il ddl sulle variazioni venisse assegnato alla commissione Bilancio. Ma dallo Stato, per il momento, non arriva alcun segnale. I tempi sono strettissimi, e feste ormai alle porte non agevolano il lavoro.

I sindaci sono sul piede di guerra e la vicepresidente nazionale dell’Anci, la termitana Maria Terranova, minaccia di consegnare la fascia. In quella porzione del territorio una frana – negli ultimi giorni – ha interdetto la circolazione sulla statale 113, fra Termini e Buonfornello. Quanto tempo ci metterà Anas a intervenire?