Secondo quanto riportato da Riccardo Lo Verso su Live Sicilia, slittano i tempi dell’inchiesta sul presunto patto corruttivo che ruota attorno ai finanziamenti della Regione. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palermo, è nella fase di avviso di chiusura delle indagini preliminari e coinvolge anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.

Galvagno ha nominato come nuovi difensori Vittorio Manes, docente di Diritto penale all’Università di Bologna, e il penalista Ninni Reina, chiedendo più tempo per studiare il fascicolo prima di decidere se presentare una memoria o chiedere l’interrogatorio. La Procura dovrebbe formulare la richiesta di rinvio a giudizio entro fine ottobre.

Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, i fondi dell’Ars e di alcuni assessorati sarebbero stati gestiti in modo privatistico, a beneficio di persone vicine a Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia. Un ruolo chiave lo avrebbe avuto Sabrina De Capitani, portavoce del presidente fino alle sue dimissioni
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Le utilità contestate — consulenze, incarichi e sponsorizzazioni — sarebbero state offerte da Marcella Cannariato (moglie dell’imprenditore Tommaso Dragotto) e dal manager catanese Nuccio La Ferlita, per eventi come “Un magico Natale”, “Sicilia per le donne” e “Donne, economia e potere”. Tra gli altri indagati figurano Alessandro Alessi, Marianna Amato (della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, legata al Balilla) e Giuseppe Cinquemani, segretario particolare di Galvagno.

L’inchiesta, nata dal caso “Sicily Women and Cinema” finanziato con 3,7 milioni di euro di fondi del Turismo, si è allargata ai fondi della Fondazione Federico II.