Pippo Gennuso non è più un deputato dell’Assemblea regionale. All’inizio della seduta di mercoledì pomeriggio, il presidente, Gianfranco Micciché, ha comunicato la seconda decadenza del parlamentare di Ora Sicilia per effetto della Legge Severino. Al suo posto Daniela Ternullo, la prima dei non eletti della dei Popolari e Autonomisti, che aveva già sostituito il suo mentore nel 2019. L’Ars aveva accertato la sospensione di diritto dalla carica di deputato regionale di Gennuso, con decorrenza 9 aprile 2018, ma il 7 maggio dello stesso anno era cessata per il venir meno della misura cautelare coercitiva applicata a seguito dell’arresto per voto di scambio politico mafioso (poi derubricato in corruzione elettorale).

Il 6 febbraio 2019, però, è stata invece accertata la sospensione di diritto dalla carica di deputato regionale con decorrenza immediata per l’arresto nell’ambito del Sistema Siracusa per presunte sentenze pilotate al Consiglio di Stato. A luglio dello scorso anno il parlamentare rosolinese, dopo il patteggiamento a Roma a un anno e 2 mesi per traffico d’influenze, è quindi rientrato al palazzo dei Normanni per uscirne nuovamente ieri. “Il giudice ha escluso la corruzione – le parole di Gennuso – perché non c’è stata consegna di denaro, non c’è alcuna pena accessoria e non sono stato interdetto dai pubblici uffici. Quindi non me lo spiego”. Ma il 5 giugno si celebra il ricorso in Cassazione che era previsto inizialmente per aprile. C’è ancora una speranza.