Giuseppe Conte si è stupito e un po’ risentito. I talebani saranno pure una banda di assatanati, d’accordo, ma che c’è di male a dialogare con loro? Parlarci, ragionarci, provare a convincerli, tenerseli buoni, in prospettiva fare business insieme: in fondo l’Avvocato del popolo non è il primo (né sarà l’ultimo purtroppo) che tende la mano ai peggiori del pianeta. Anzi, a ben vedere, accompagnarsi con capi terroristi, biechi tiranni e perfino criminali di guerra è stato sempre un tratto distintivo della diplomazia italica, una specialità della casa dal Rinascimento a oggi, la cifra di un’ambiguità praticata senza scrupoli perfino dai nostri più celebrati statisti. Prendiamo Aldo Moro e la sua politica “mediterranea”. Continua sull’Huffington Post
Paolo Mandarà
in Buttanissimi Extra
Giuseppe Conte, i talebani e il diavolo protettore
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