“Il Dipartimento regionale dell’Energia emana bandi e stila graduatorie definitive, quello alla Programmazione rimodula i fondi lasciando le imprese beneficiarie con un pugno di mosche in mano dopo aver avviato gli investimenti. È quanto succede in una Sicilia che neanche con la crisi economica causata dalla pandemia da Covid riesce a riorganizzare una amministrazione obsoleta e bizantina dove gli assessorati agiscono troppo spesso senza alcuna interlocuzione. Il casus belli è dato dalla misura 4.2.1 del Po Fesr Sicilia, ossia quella relativa all’efficientamento energetico, che vede una rimodulazione dei fondi decisa senza tenere conto delle graduatorie già stilate e rese pubbliche”. A lanciare il grido d’allarme sono Sicindustria (nella foto, il vicepresidente vicario Alessandro Albanese), Confindustria Catania e Confindustria Siracusa che tornano a chiedere all’amministrazione regionale risposte chiare, tempi certi, interlocutori capaci.

“A seguito dei decreti che hanno definito le graduatorie di assegnazione delle risorse previste dalla misura 4.2.1 – rilevano le organizzazioni degli industriali – il quadro appare quanto mai incerto. Secondo quanto risulta alle organizzazioni degli industriali, la disponibilità complessiva della misura sarebbe stata decurtata di circa 5 milioni di euro, privando così le aziende che, ritenendosi legittime beneficiarie dei contributi e fidandosi delle capacità amministrative della Regione siciliana, hanno avviato piani di investimento anche molto ingenti. Fiducia evidentemente mal riposta dal momento che si stanno trovando di fronte a una rimodulazione dei fondi, operata peraltro in contrasto con la legge di stabilità regionale 9/2020 che, all’art.5 (comma 2), consente la riprogrammazione dei fondi extraregionali nell’ambito dell’emergenza Covid solo per le risorse “libere da obbligazioni giuridicamente vincolanti o prive di graduatorie di assegnazione”. Ancora più grave, poi, è la situazione di alcune imprese che, pur essendo in graduatoria all’interno della fascia dei “finanziabili”, attendono ancora la notifica del decreto di assegnazione e non sono in possesso di alcuna comunicazione ufficiale della Regione”.

“A fronte di questi inaccettabili ritardi che creano incertezza e confusione, le organizzazioni degli industriali lanciano un appello alle forze politiche e all’intera classe dirigente della Regione affinché si risolvano conflitti interni e difficoltà operative, dando immediato corso al completamento degli atti amministrativi necessari a far giungere le risorse alle imprese che, in assenza di quanto previsto, si trovano in oggettiva difficoltà finanziaria con tutto ciò che ne consegue in termini di investimenti e quindi di crescita e occupazione”.

Presentato il piano Covid Sicilia: ecco le prime misure

Nello Musumeci ha presentato stamane il ‘Piano Covid Sicilia’. Le prime risorse a disposizione saranno ripartite tra: microimprese (con un budget totale di 125 milioni di euro), settore turistico (75 milioni di euro), scuola (38 milioni di euro), editoria (10 milioni di euro), confidi (20 milioni di euro) e servizi di trasporto (10 milioni di euro). Il piano, finanziato con fondi Fesr, rientra nelle misure previste dalla legge di stabilità (da circa 1,4 miliardi) approvata a maggio dall’Ars. “Ho raccomandato che i bandi fossero più snelli possibili, si tratta di un intervento emergenziale, perché le disponibilità finanziarie devono arrivare subito alle imprese, che sono in condizioni cianotiche”, ha detto il governatore.

Senza entrare nel merito dei fondi Poc, tralasciati anche dall’assessore Armao durante la relazione di ieri all’Ars, il governatore ha provato a spiegare le lungaggini del processo di rimodulazione delle risorse: “In questi mesi ci sono state inevitabili polemiche sui ritardi, ma siamo serenamente convinti di non avere perso un solo giorno per potere arrivare ad oggi in tempi ragionevolmente brevi. Abbiamo dovuto aspettare il 13 luglio, per sapere se il nostro bilancio fosse stato impugnato o meno, e da allora abbiamo lavorato assieme alla burocrazia per raggiungere questo primo risultato”.

Al via, dunque, i bandi che permetteranno di ottenere i contributi e per quanto riguarda le imprese, come ha spiegato l’assessore Turano, si procederà con un click day, attraverso una piattaforma informatica dedicata (https://siciliapei.regione.sicilia.it). Per il settore turistico, come ha chiarito l’assessore Messina, saranno a disposizione 640 mila voucher validi fino al 2023 e si punterà ad acquisire servizi in tutta la filiera in base ai codici Ateco. Due le fasi previste: nella prima si potranno acquistare i servizi che, in un secondo momento, saranno inseriti all’interno di una piattaforma multimediale alla quale avranno accesso solo operatori siciliani. Sono previsti pernottamenti di almeno tre giorni, ma anche sconti sui biglietti aerei.