Bufera sul ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per un volo di Stato, da Napoli a Roma, effettuato il 27 febbraio e costato 10mila euro di soldi pubblici. Lo rivela il quotidiano Il Tempo, secondo cui Bonafede avrebbe usato quello spostamento “speciale” per ragioni di sicurezza: il ministro infatti voleva arrivare in tempo alla votazione finale della conversione in legge del decreto sulle intercettazioni promosso proprio dal suo ministero.

Nello stesso giorno, rivela Il Tempo, il ministro Bonafede stava partecipando a Napoli a un vertice Italia-Francia e “ha lasciato anticipatamente la sede a Napoli, alle 18.30 circa”, per “essere presente in aula prima del definitivo voto finale sul suo provvedimento previsto per le 20”. Nonostante i tentativi e lo spostamento speciale, Bonafede ha lasciato inconcluso il meeting a Napoli e non è riuscito a parlare in aula a Roma perché non c’era durante le votazioni. E quindi i 10.000 euro di soldi pubblici, tanto è costato il Falcon, sono stati sprecati.

“L’utilizzo del volo di Stato da parte del ministro Bonafede per un viaggio Napoli-Roma, rivelato dal quotidiano Il Tempo, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che confermano le contraddizioni del Movimento 5 stelle al governo”. Lo scrive il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, su Facebook. “Dopo anni di campagne di odio, anche con profili diffamatori, sull’utilizzo dei voli di Stato da parte di premier e ministri, una volta al potere anche i cinque stelle hanno fatto esattamente come i predecessori, il premier Conte viaggia esattamente con lo stesso aereo usato da tutti i presidenti del Consiglio, ed è giusto che, per motivi di sicurezza, di tempo o semplicemente di organizzazione, i membri del governo viaggino sugli aerei di Stato. Ora, però, Bonafede e i cinque stelle dovrebbero chiedere scusa per anni e anni di falsa propaganda che ha solo alimentato rancore sociale”.