Tutti gli stadi di serie A saranno aperti, a partire da oggi, consentendo l’accesso ad un massimo di mille persone. Alla fine, ha fatto effetto il pressing delle Regioni (tra cui la Sicilia, che non avendo squadre nella massima serie, però, non potrà beneficiare del nullaosta). La decisione, “voluta fortemente” dal ministro dello Sport Spadafora, vale “come esperimento” in vista della verifica del 7 ottobre, quando sulla base dei dati dei contagi si deciderà se aprire ogni stadio con una percentuale in base alla capienza.

C’era Bonaccini – apripista della scelta dei mille – come presidente della conferenza delle Regioni all’incontro che ha sbloccato la situazione, organizzato dal ministro Boccia con i colleghi Speranza e Spadafora. Da qui al 7 ottobre si lavorerà ancora per dare un contributo condiviso tra governo e Regioni in vista del prossimo Dpcm, anche in base alle valutazioni del ministero della Salute e del Cts sulla curva epidemiologica, per definire una percentuale di ingressi che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina. “E’ una sperimentazione per le prossime aperture” ha commentato con soddisfazione Spadafora, spiegando di aver chiesto “con decisione l’allargamento a tutto il territorio della apertura parziale per fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture. L’obiettivo, ispirato in ogni caso alla cautela, e’ “definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti” per tutti gli sport.

Il percorso però non sarà semplice, perché se da un lato il presidente della Figc, Gabriele Gravina esprime dubbi sulla mancata estensione del provvedimento di apertura, dall’altro all’interno del Cts c’è chi tiene il piede sul freno della prudenza. “L’apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia ma il fatto che il via libera valga solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso – ha detto Gravina – perché i protocolli di sicurezza sono i medesimi”. A non correre troppo invita il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, componente del Cts, che ritiene auspicabile un atteggiamento prudenziale ma anche una omogeneità di approccio su tutto il territorio”. Ripartono anche gli eventi sportivi con pubblico al chiuso: capienza massima di 700 persone.