La terza gamba del Conte bis vacilla. Liberi e Uguali e Sinistra italiana, i due partiti che dovrebbe supportare la maggioranza in parlamento, sono ancora in attesa di un cenno da parte di Pd e Cinque Stelle. Ma anche del premier incaricato Giuseppe Conte, che fin qui si è limitato a far proprio un documento programmatico fatto pervenire dalle due formazioni di sinistra. Quello che lamenta, invece, Pietro Grasso, ex presidente del Senato e leader di LeU, è il mancato coinvolgimento al tavolo delle trattative che in queste ore prosegue serrato fra i due partiti più autorevoli: “Da giorni le interlocuzioni sul programma del “governo di svolta” – si è lamentato Grasso – sono esclusivamente tra Pd e M5S. A questo si aggiungono le ultime polemiche, e i dubbi aumentano. Evidentemente l’intenzione è di fare da soli – ha continuato Grasso – sia in governo che in Senato. Altro che svolta! Auguri e buon lavoro” ha scritto polemicamente su Twitter. Il nome dell’ex procuratore antimafia era circolato per il Ministero della Giustizia, anche se Di Maio potrebbe aver strappato nelle ultime ora la conferma di Bonafede, suo fedelissimo.