Per un siciliano che si lamenta, Pietro Grasso, ce n’è uno pazientemente in attesa. Si tratta di Peppe Provenzano, una giovane leva (è un classe ’82) che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha già inserito come responsabile Lavoro nel quadro nazionale del partito. E che adesso vorrebbe riproporre come uomo di governo: il nome di Provenzano, in queste ore, viene accostato con frequenza al Ministero alle Politiche Giovanili. Ma potrebbe prendersi anche il Lavoro, se Di Maio decidesse di concentrare altrove (Esteri?) i suoi sforzi. Provenzano, già vice-presidente di Svimez, di origini nissene, era stato tirato in ballo per il ruolo di commissario regionale del partito, anche se in seguito alle deliberazioni della commissione nazionale di Garanzia, e la destituzione di Faraone, al suo posto è arrivato il brindisino Alberto Losacco. Il volto nuovo del Pd potrebbe ingrossare l’esercito siciliano a Palazzo Chigi: sono già in ballo, e in odor di riconferma, ci sono Alfonso Bonafede alla Giustizia e Giulia Grillo alla Sanità.