Non ci bastava Leoluca Orlando, con le sue velleità da primo della classe e la sua antimafia chiodata, con le bare dei Rotoli e la sua cultura del sospetto. Non ci bastavano gli assessori della sua corte dei miracoli. Diceva: “Io il sindaco lo so fare” e invece ha trasformato la città nel più grande immondezzaio d’Italia. Ora s’avanza anche il Bullo, con la sua compagnia di ventura. Dice: “Voglio risanare i conti” e così dicendo minaccia di piritolleggiare per cinque anni negli “antri muscosi e nei fori cadenti” del Comune di Palermo. Ha già devastato gli enti e i bilanci della Regione. Si è già speso per avventurieri e faccendieri. Ha già imposto a Palazzo d’Orleans la legge dell’intrigo e del tradimento, ma ancora non si accontenta. Cerca nuovi spazi e nuovi affari. Musumeci lo applaude, Dell’Utri lo protegge e lo incoraggia. Viva Palermo e Santa Rosalia.