“Non possiamo ancora escludere del tutto che vi siano state delle irregolarità nella Fondazione orchestra sinfonica siciliana (Foss) anche sotto la gestione del commissario Nicola Tarantino. Aspettiamo che l’assessore Messina riferisca in commissione e auspichiamo un supplemento di indagini da parte degli stessi ispettori che già conoscono le vicende. Ribadiamo però che l’unica via per restituire trasparenza ed efficienza all’ente è ripristinare il consiglio di amministrazione”. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci e Giovanni Di Caro, componenti della commissione Cultura, formazione e lavoro all’Ars.

“Gli ispettori hanno ritenuto di dover trasmettere alcuni documenti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti: questo è già un campanello di allarme e da parte nostra – afferma Schillaci – chiederemo formalmente l’accesso agli atti, in particolare per verificare in che modo siano stati contrattualizzati tre orchestrali della Foss all’esito delle sentenze giudiziarie di diverso grado che li hanno riguardati. Di tali contratti stipulati, mancherebbe l’indicazione della copertura finanziaria e la documentazione non è stata trasmessa in maniera completa agli ispettori, come loro stessi scrivono nella relazione. Inoltre, chiediamo che il lavoro degli ispettori venga allargato coprendo tutta la gestione dell’attuale commissario”. “Appare molto strano – aggiunge Di Caro – che il commissario rassegnò le proprie dimissioni il 18 gennaio 2022 (perché il 18 gennaio si era insediato il Collegio straordinario) per poi ritirarle su richiesta dell’assessore Messina. Allo stesso modo, è inaccettabile che Tarantino abbia approvato la pianta organica dei tecnici e degli amministrativi nonostante la lista di criticità evidenziate dalle parti sindacali. Questi atti vanno verificati”.

Dalla Fondazione, però, fanno sapere che alla “che le irregolarità rilevate dal nucleo ispettivo si riferiscono ad un periodo antecedente alla corrente gestione commissariale, insediatasi a maggio 2021 proprio per porre rimedio alla difficile situazione amministrativa in cui versava l’Ente, a seguito delle dimissioni dei componenti del CDA intervenute dopo appena un anno dalla nomina. Tali irregolarità, infatti, riguardano il periodo intercorrente tra il 2016 ed il 2020 e si riferiscono alle modalità di stipula di plurimi contratti a tempo determinato con tre professori d’orchestra, a fronte dei quali non si è rinvenuta la copertura finanziaria con risorse extra-regionali”. E ancora: “Alla luce dell’acclarato periodo di riferimento delle irregolarità, appare infondato, insostenibile e del tutto strumentale il ventilato coinvolgimento dell’attuale Commissario Straordinario nelle irregolarità da ultimo rilevate dal nucleo ispettivo e nelle conseguenti responsabilità erariali. Viceversa, a seguito della soccombenza della FOSS nel primo dei tre giudizi promossi innanzi al Giudice del Lavoro da parte dei suddetti orchestrali, il Commissario Straordinario aveva prudentemente sottoscritto altrettanti atti transattivi, limitando in tal modo il pregiudizio economico che ne sarebbe potuto derivare. Con questo comunicato la Fondazione ribadisce il proprio impegno nel supportare, come peraltro già fatto in occasione dell’ultima ispezione, tutti gli organismi di vigilanza amministrativa e giudiziaria chiamati a fare chiarezza in ordine a qualsiasi fatto aziendale meritevole di ulteriori approfondimenti”.