Anche se si circonda dei più improbabili titoli accademici, anche se riesce a farsi costruire – dalla moglie, va da sé – biografie che pretendono di accostarlo ad Angela Merkel se non addirittura a statisti al pari di Winston Churchill o di Konrad Adenauer, resta sempre un bullo di provincia. E per averne la controprova basta vedere con quanta superficialità e con quanta improntitudine ha predisposto la spesa di dieci milioni a favore della traballante editoria siciliana. La somma doveva servire per mantenere i livelli occupazionali soprattutto in quelle testate dove incombe il pericolo di massicci licenziamenti. Ma questo dettaglio al bullo è ovviamente sfuggito. E i dieci milioni di euro rischiano di diventare mance a fondo perduto per editori spregiudicati e leccaculisti sempre pronti a baciare la pantofola. Anche la più sporca, anche la più inquinata e impresentabile.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
I giornali e le mance distribuite dal bullo
gaetano armaoregione siciliana
-
Articoli Correlati
-
Dietro l’affaire Cuffaro
non c’è solo l’antimafiaAnche gli ex condannati per favoreggiamento alla mafia, quando vogliono, sanno essere eleganti. Anche i…
-
La sanità s’è fermata
alla tabellina pitagoricaAlmeno ventimila medici, secondo il Corriere della Sera, sono in fuga dall’Italia. Si sentono mal…
-
L’ultimo spettacolo
“A Renà, facce Tarzan”Volevano dimostrare che Renato Schifani è un uomo di polso, intrepido e intransigente; un presidente…