Attorno al bando per la realizzazione di due inceneritori, pubblicato qualche giorno fa dalla Regione e indirizzato ai privati (in project financing), la partita non è chiusa. Ieri Sala d’Ercole ha ospitato un dibattito con l’assessore Daniela Baglieri, che ha confermato la linea del governo. Dai banchi dell’opposizione, però, nessun cenno di resa. Anzi, è stato approvato un ordine del giorno di Pd e Cinque Stelle per chiedere al governo di revocare “l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e successiva gestione di questi impianti”. “Musumeci – dice il deputato M5S Giampiero Trizzino, primo firmatario – non può calarli così dall’alto. Non si può giocare con le leggi, ci sono delle regole da rispettare. Se vuole costruire inceneritori al posto delle discariche, deve riscrivere daccapo il piano dei rifiuti, sottoporlo nuovamente al Parlamento e soltanto dopo che tutto l’iter sarà concluso potrà presentare il bando per i termovalorizzatori”.

Fra le anomalie segnalate da Trizzino ci sarebbe la violazione dell’ambito di prossimità, che Musumeci vorrebbe far coincidere con le nove province (è scritto nella legge sui rifiuti, che attende l’approvazione del parlamento). Anche il Pd ha manifestato parecchi dubbi. Secondo il segretario regionale Anthony Barbagallo, “questo avviso è inopportuno perché arriva fuori tempo massimo, al quarto anno di legislatura e – prosegue – illegittimo perché non previsto dal piano rifiuti e perché comunque senza la previsione del piano rifiuti occorre, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, della legge 9, il parere delle province, dei comuni, delle Srr e successivo decreto del presidente della Regione”.

Anche Attiva Sicilia, che ha da poco firmato un patto di fine legislatura con Musumeci, ha presentato un paio di ordini del giorno (non vincolanti, comunque, per il governo). Nel primo si chiede di rispettare la gerarchia del sistema di gestione dei rifiuti, prevista dalla normativa europea, che vede in fondo alla lista dell’impiantistica necessaria quella di incenerimento. “Prima di tutto – afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale – occorre puntare sull’economia circolare, quindi sulla prevenzione, la riprogettazione, il riuso e la raccolta differenziata. Solo alla fine di questo percorso si potrebbe decidere di realizzare gli inceneritori di cui non si sente proprio l’esigenza in Sicilia”. Nel secondo ordine del giorno si impegna il governo, fra l’altro, a ultimare il lavoro della Commissione d’inchiesta e di verifica sulla regolarità delle autorizzazioni delle discariche e degli impianti di rifiuti in Sicilia avviata da Pierobon. Ma anche a nominare dei commissari ad acta per i Comuni che non hanno raggiunto i livelli di raccolta differenziata previsti. Inoltre, Attiva chiede di utilizzare le somme di 45 milioni di euro (derivanti da PO FESR, Patto per la Sicilia e POC) non per esportare i rifiuti fuori regione ma per sostenere i comuni più virtuosi nella raccolta differenziata.

L’assessore Baglieri ha accolto gli odg come raccomandazione, ma ha ribadito le priorità del governo: “I termoutilizzatori in Sicilia non sono “la” soluzione, ma un tassello importante per riuscire a chiudere il ciclo dei rifiuti nel rispetto dei principi dell’economia circolare, così da evitare di portare in discarica quella parte di rifiuto indifferenziabile e irrecuperabile, che verrebbe tradotta invece energia. In questo trimestre – ha aggiunto l’assessore all’Energia – in assessorato si è lavorato per scongiurare l’ennesima emergenza rifiuti. Attualmente abbiamo evitato che 174 Comuni siciliani portassero i propri rifiuti già dal 31 marzo fuori dall’Isola con costi esorbitanti che avrebbero pagato i cittadini. Ancora oggi stiamo lavorando per gestire il rifiuto all’interno dei confini regionali. Sia chiaro che non c’è una soluzione immediata per le criticità e le incrostazioni derivanti dalla mala gestio del passato. Posso dire, di converso, che stiamo lavorando sul breve, medio e lungo termine. Inoltre, non è in discussione che la percentuale di differenziata debba aumentare in tutta l’Isola”.

Sui termovalorizzatori, ribadisce la propria posizione ‘a favore’ la Lega: Intervengo – scrive il segretario regionale del Carroccio, Nino Minardo – per ribadire il valore concreto e simbolico di questi impianti, l’assoluta necessità di realizzarli, il sostegno convinto della Lega Sicilia al presidente Musumeci. Ho letto le osservazioni critiche fatte da PD e M5S ma nessuna di queste è condivisibile. Aggiungo che ho un profondo rispetto per le tematiche ambientali ma sono convinto che nello specifico dei termovalorizzatori il dibattito sia davvero anacronistico e inutile. Da decenni i termovalorizzatori sono utilizzati in tanti Paesi europei e nel Nord Italia. Vi sono dei casi impianti per il trattamento termico dei rifiuti e la produzione di energia costruiti già negli anni ’70 del secolo scorso (ad esempio a Vienna) mentre per ciò che concerne i termovalorizzatori di ultimissima generazione tre anni fa ne è stato inaugurato uno a Copenaghen, in Danimarca, con prestazioni energetiche e ambientali sono eccezionali. Non mi pare che Danimarca o Austria siano nazioni dove la sensibilità ecologista sia scarsa, anzi. Lo stesso discorso vale per i 27 termovalorizzatori che funzionano benissimo in Italia anche in aree del Nord dove le percentuali di raccolta differenziate sono storicamente molto più alte delle nostre, a riprova che gli incentivi a differenziare e riciclare i rifiuti e l’uso di termovalorizzatori si integrano benissimo”.